La scherma è la disciplina che nella storia dei giochi olimpici ha portato più medaglie al bottino italiano.
L'etimologia italiana della stessa parola scherma porta con se il significato della disciplina, essa infatti deriva dal longobardo "Skirmjan" che significa proteggere, coprire (stessa etimologia della parola schermare).
Ciò è probabilmente collegato al concetto dell'uso della spada non come strumento nato per colpire, ma come strumento difensivo.
La disciplina di scherma ha le proprie basi nel porre la propria arma come difesa/schermo fra se e l'avversario.
Una analogia la si trova nell'etimologia della parola equivalente in inglese fencing che deriva dal verbo de[fencing], cioè difendersi.
Tecnicamente la scherma comprende tre armi:
- il fioretto
- la spada
- la sciabola
Il fioretto, è forse l'arma più elegante.
Il fiorettista è un atleta leggero e riflessivo, che necessita più di agilità e di buone capacità tattiche che di una massa muscolare troppo imponente.
Il bersaglio del fioretto, coperto da un giubbetto conduttivo, comprende il busto escluse braccia, gambe e testa, e può essere colpito solo di punta.
Nel fioretto si tocca l'avversario con la punta dell'arma, che ha sulla sommità un bottone sostenuto da una molla: per segnalare il colpo deve essere esercitata una pressione di almeno 500 grammi.
La spada è un arma molto complessa e il suo bersaglio comprende tutto il corpo, nulla escluso.
Si può colpire solo di punta: come nel fioretto sulla sommità dell'arma c'è un bottone, che viene azionato da una pressione di almeno 750 grammi.
La sciabola è, a differenza delle altre due discipline, molto più veloce ed istintiva.
Lo sciabolatore deve avere un'ottima resistenza fisica e grande mobilità nelle gambe.
Il bersaglio della sciabola comprende busto, comprese le braccia, e la testa, e si può colpire di punta, di taglio e di controtaglio.