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​​​Primo anno di guerra​ (1914), di esito incerto per entrambe le forze belligeranti.


Fronte occidentale. — La guerra cominciò con notevoli successi per la Germania, la quale contava di piegare in pochi giorni la Francia, prima che entrasse in campo l'Inghilterra; e poi, piegata la Francia, di volgersi con tutte le forze contro la Russia, la quale, per la difficoltà di compiere una rapida mobilitazione, sarebbe stata pronta dopo qualche mese. Per mettere in atto questo piano il comando militare tedesco ritenne necessario invadere il Belgio, perché da Bruxelles a Parigi la via era facile e piana; e poiché il Belgio era uno Stato neutrale, garantito da trattati internazionali, la Germania violò brutalmente la sua neutralità (fu in quell'occasione che il cancelliere tedesco Bethmann Hollweg affermò che i trattati sono pezzi carta), e, nonostante l'eroica resistenza dell'esercito e del popolo belga, le truppe tedesche occuparono in pochi giorni le principali città (Liegi, Namur, ecc.) e la stessa capitale.


L'esercito tedesco si scontrò quindi con l'esercito franco-belga-inglese nella grande battaglia di Charleroi (21-23 agosto), che si concluse con la disfatta degli alleati, mentre i tedeschi giungevano con alcune pattuglie fino a Compiègne, a 70 chilometri da Parigi.


Il generale in capo dei Francesi, Joffre, non esitò allora ad attaccare col massimo impeto: avvistosi che l'esercito tedesco, nella sua rapida marcia, aveva lasciato scoperto il fianco destro, diede al nemico battaglia sulla Marna (5-12 settembre); mentre il generale Gallieni, difensore di Parigi, attaccò il fianco destro tedesco, minacciandone l'aggiramento. Il generale tedesco von Klück dovette abbandonare la zona della Marna e trincerarsi dietro la linea dell'Aisne.


Va questo momento, sul fronte occidentale, la guerra di movimento si trasforma in una lunga e snervante guerra di trincea o di posizione.

Fallito il tentativo di occupare fulmineamente Parigi, lo Stato Maggiore tedesco si propose di giungere a Calais, per tagliare le comunicazioni tra l'Inghilterra e la Francia; ed affrontò gli alleati nella sanguinosissima battaglia delle Fiandre (17 ottobre-12 novembre), che ebbe esito incerto.

I Tedeschi riuscirono ad espugnare Anversa (9 ottobre) e ad estendere la loro occupazione sul litorale belga; ma i Belgi, insieme a reparti anglo-francesi, si difesero validamente in mezzo alla fitta rete di canali che va da Ypres a Nieuport e non permisero al nemico di raggiungere il suo obiettivo.

Anche in questa zona la guerra di movimento si trasformò in guerra di trincea o di posizione.


Fronte orientale. — Anche sul fronte orientale gli avvenimenti bellici non si svolsero come la Germania avrebbe desiderato.

Gli eserciti russi, sotto il comando del granduca Nicola, erano penetrati, prima ancora che il paese avesse terminato la sua mobilitazione, nella Prussia orientale (agosto) e nella Galizia austriaca (agosto-settembre), occupando Leopoli e avanzando verso i Carpazi.


La Germania fu costretta allora a richiamare un vecchio generale in congedo, il maresciallo Hindenburg, il quale riportò le schiaccianti vittorie di Tannenberg (23-30 agosto) e dei Laghi Masuri (7-13 settembre), che costrinsero i Russi a sgombrare gran parte della Prussia orientale.

Non riuscì invece la controffensiva austro-tedesca in Galizia, dove i Russi, sconfitto nuovamente il nemico a Leopoli (8-13 settembre), occuparono la Bucovina e raggiunsero la linea dei Carpazi, minacciando d'invadere la stessa Ungheria. Nello stesso scorcio di tempo anche la Turchia entrava in guerra a fianco degli Imperi centrali; e il Giappone, alleato dell'Inghilterra, iniziava le ostilità contro i possessi tedeschi dell'Estremo Oriente.

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