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<< L'ultimatum austriaco alla Serbia​ | Fasi della crisi diplomatica europea dell’estate 1914 |​ ​Primo anno di guerra (1914) >>

​​​​​L'Austria, dopo essersi assicurata l'appoggio incondizionato dell'alleato tedesco («pieni poteri in bianco»), lancia il 23 luglio un ultimatum di 48 ore alla Serbia: richiesta di repressione dei movimenti eversivi diretti contro l'Austria-Ungheria, con la partecipazione di forze austriache, e punizione dei colpevoli.


Il 25 luglio la Serbia reagisce respingendo le pretese lesive della sua sovranità nazionale e decreta la mobilitazione parziale.


Il 25 luglio l'Austria-Ungheria dichiara insoddisfacente la risposta della Serbia; rottura dei rapporti diplomatici, mobilitazione parziale dell'Austria.


Tra il 20 ed il 23 luglio visita in Russia del presidente francese Poincaré e del primo ministro Viviani; la Francia riafferma la sua volontà di adempiere gli obblighi dell'alleanza; la Russia. Il 25 prende la decisione di appoggiare la Serbia. Nonostante tentativi di mediazione inglesi e tedeschi (conferenza degli ambasciatori, trattative dirette tra Russia e Austria-Ungheria)


Il 28 luglio l'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia. Il 30 luglio si ha la mobilitazione generale della Russia. Il capo di Stato Maggiore tedesco von Moltke preme sul collega austriaco Conrad von Hòtzendorf perché ordini la mobilitazione generale, e si oppone ai reiterati tentativi di mediazione intrapresi dal cancelliere Bethmann-Hollweg, che teme l'intervento inglese: non esiste in Germania un'intesa tra i capi militari e quelli politici. Segue la mobilitazione generale dell'Austria-Ungheria.


La Germania proclama il «pericolo di guerra imminente» e chiede in un ultimatum alla Russia (12 ore) la sospensione della mobilitazione, e in un altro alla Francia (18 ore) una dichiarazione di neutralità nel caso di conflitto tedesco-russo.


A garanzia della propria neutralità la Francia dovrebbe procedere alla cessione alla Germania delle fortezze di Toul e Verdun.


La Russia non risponde all'ultimatum, e di conseguenza il 1° agosto è la Germania a mobilitare il proprio apparato militare cui segue la dichiarazione di guerra alla Russia.


La Francia dichiara che «agirà conformemente ai suoi interessi», perciò l’8 agosto si ha la dichiarazione di guerra della Germania alla Francia.


Il Belgio rifiuta ai Tedeschi il consenso al passaggio sul suo territorio richiesto il 2 agosto, ma il ¾ agosto le truppe tedesche irrompono egualmente oltre il confine belga.


L'Inghilterra risponde il 1° agosto con la mobilitazione della flotta ed il giorno successivo fornisce assicurazioni alla Francia sulla difesa della costa del Mare del Nord. Il 3 agosto è inviato un ultimatum alla Germania, in cui si intima il rispetto della neutralità belga.


L'Inghilterra entra in guerra contro la Germania. Seguono le dichiarazioni di guerra della Serbia alla Germania (6 agosto), dell'Austria-Ungheria alla Russia (6 agosto), della Francia all'Austria-Ungheria (11 agosto), dell'Inghilterra all'Austria-Ungheria (12 agosto).



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