Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 31 gennaio 1947
Durante un grave collasso politico militare seppe mantenersi compatto e disciplinato, fedele al suo giuramento, ascoltando solo la voce del dovere e dell'onore. Nell'ardua missione di contrastare l'avanzata germanica su Roma, si prodigava con ardimento e decisione, riusciva a contenerla, sostenendo inoltre ed animando con l'esempio altri reparti impegnati nella durissima lotta. Lasciati sul terreno oltre la metà degli effettivi e conscio della inanità del suo compito, continuava il combattimento, sino a quando un ordine superiore non faceva cessare l'olocausto.
Stremato ma non piegato, si conservò ancora saldamente raccolto intorno allo Stendardo da cui si allontanò a malincuore soltanto quando il comandante di Reggimento fu costretto ad ordinarlo. Documento della sopravvivenza anche nelle ore più buie delle migliori forze della stirpe. Rinnovato esempio delle virtù della Cavalleria che, pure nel più recente dei suoi impieghi, ha saputo ripetere a difesa del sacro suolo della Patria i fasti di una tradizione secolare e le gesta delle guerre d'indipendenza e della prima guerra mondiale. Roma, via Ostiense - Porta San Paolo, 8-15 Settembre 1943