Il Museo storico della Motorizzazione Militare, sorto nell'anno 1955 per
iniziativa del Capo del Corpo Automobilistico in carica, costituisce
l'unica mostra esistente in Italia dei veicoli che hanno caratterizzato
un secolo di Motorizzazione Militare.
Ha come fine primario
quello di raccogliere e conservare il materiale tecnico storico della
Motorizzazione Militare - oltre ad altri materiali del Genio,
dell'Artiglieria, delle Trasmissioni - e custodire cimeli e ricordi
delle gesta compiute in pace ed in guerra. Tali testimonianze fanno del
Museo il principale depositario dei valori spirituali ed etici delle
tradizioni del Corpo e di quanti sono stati protagonisti della sua
vicenda centenaria.
I mezzi conservati, alcuni rarissimi, oltre
alla funzione che li ha identificati in passato, testimoniano le tappe
di quella evoluzione tecnica e tecnologica del mezzo meccanico, che ha
promosso la crescita della nostra società.
Inserito
precedentemente in spazi espositivi estremamente limitati, nel 1991 è
stato trasferito nell'attuale sede, dopo il recupero delle
infrastrutture preesistenti, in un'area di circa 50 mila mq, molto
articolata, con ampi viali, estese zone nel verde e volumi con struttura
a "scheda", tipica dei primi del secolo, un tempo utilizzati per
attività didattiche della Scuola della Motorizzazione Militare.
Nel
complesso sono presenti più di trecento unità tra automobili ed
autocarri civili e militari d'epoca, sessanta tra mezzi cingolati,
blindati e corazzati, e sessanta motocicli d'epoca. Tra i sei padiglioni
espositivi è da evidenziare quello intitolato alla "Medaglia d'Oro
Arturo mercanti" nel quale sono ubicati la Direzione, una
biblioteca-archivio con dati e schede tecniche riferiti a molti mezzi a
motore in affidamento all'Esercito, dalle origini ai nostri giorni,
nonché materiale fotografico e documentale, una grande carta murale
riportante la manovra dinamica attuata dal Generale Cadorna nel
Trentino, nell'anno 1916, caratterizzata dal primo massiccio impiego del
trasporto automobilistico.