Il Palazzo in cui ha sede il Museo è conosciuto anche all'estero, soprattutto come casa di Pietro Bembo.
Il
prof. Oliviero Ronchi, in un suo prezioso libretto, racconta che nel
1750 Charles Cochin, incisore prediletto di Luigi XV e precettore di
Francesco de Poisson, fratello di madame Pompadour, dopo aver visitato
Padova, citò il palazzo nelle sue memorie con viva ammirazione.
In
effetti la costruzione risale al 1400, allorché nacque come "Casa Bon
Romeo", e nel 1512 fu proprietà di Bernardo Fortebraccio, condottiero
della Serenissima. Il Bembo si interessò a questo palazzo fin dal 1522 e
riuscì a comperarlo nel 1527 facendolo divenire centro di cultura e
ritrovo dei migliori ingegni padovani.
Morto il Bembo nel 1547,
il palazzo passò come dote alla figlia, la quale sposò un Grandenigo.
Sempre per via di successione, nel 1815 furono proprietari i Farsetti e
nel 1847, infine, il palazzo fu acquistato dal duca Silvestro Camerini,
con il cui nome è tuttora conosciuto il palazzo.
Nel 1952 vi
prese sede il Comando operativo designato della 3^ Armata, omonimo della
celebre 3^ Armata del 1915 - 18, che visse per 20 anni e fu sciolto poi
nel 1972; in quell'anno subentrò il Comando dell'Artiglieria
Controaerei dell'Esercito, tuttora presente, che ha il compito di
gestire il Museo della 3^ Armata.
Scopo del Museo è rendere
omaggio ai Caduti, offrire documentazione agli studiosi, parlare così ai
cittadini di una pagina gloriosa della storia patria, affinché ne
traggano le migliori ispirazioni.
Padova era già un centro
importante sotto l'impero romano; nel cuore della città, le piazze
ridenti, cinte da portici, fanno un singolare contrasto con le strade
strette ed austere.