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​Trincea e Dolina della Seletta Quota 85 "Enrico Toti"

Un profondo trinceramento in roccia rinforzato da parapetti in cemento realizzati dai reparti italiani dall'agosto del 1916 sul precedente scavo austriaco. Nella retrostante dolina si individuano alcune postazioni d'artiglieria ed i ruderi delle baracche ricovero del presidio.

Rappresenta l'elemento di collegamento tra i capisaldi delle quote 121 e 85; l'insieme risultò invalicabile per più di un anno per le truppe italiane che qui concentrarono maggiormente i loro sforzi.

Enrico Toti

Medaglia d'Oro al Valor Militare

(Roma 1882 - Monfalcone 19​16).

Malgrado fosse privo di una gamba per un infortunio sul lavoro, si arruolò volontario nei bersaglieri ciclisti e cadde presso Monfalcone all'inizio della battaglia per la conquista di Gorizia; prima di morire gettò la gruccia contro il nemico.

Enrico Toti fu un volontario dell'esercito italiano nella Grande Guerra. All'età di 15 anni si imbarcò come mozzo in diverse navi italiane passando successivamente (nel 1905) a lavorare come fuochista per le ferrovie italiane. Tre anni dopo un tragico incidente con una locomotiva gli fece perdere la gamba sinistra e il posto di lavoro.

Nonostante la grave menomazione, Toti non si perse d'animo e compì alcuni viaggi incredibili con la propria bicicletta: nel 1911 partì alla volta di Parigi e poi proseguì fino in Lapponia, Russia e Polonia ritornando a Roma nel giugno 1912. Sei mesi dopo affrontò un secondo viaggio raggiungendo, sempre con la sua inseparabile bici, Alessandria d'Egitto e il confine con il Sudan.

Tornato a Roma, venne assunto in un'industria per la lavorazione del legno. Oltre alla passione per i viaggi ed alla grande volontà d'animo, nutriva forti sentimenti patriottici.

Così, nel maggio del 1915, decise di arruolarsi nell'esercito. Presentò tre domande ma vennero tutte respinte a causa della sua mutilazione. Con caparbietà si diresse comunque verso il fronte e raggiunse Cervignano del Friuli, nella pianura friulana, dove si rese utile facendo da spola tra le prime linee e la retrovia con la bicicletta.

Grazie all'interessamento dello stesso Duca d'Aosta, nei mesi successivi entrò a far parte del 3º Battaglione Bersaglieri Ciclisti e venne schierato in prima linea.

Il 6 agosto 1916, mentre più a nord l'esercito italiano si apprestava ad entrare a Gorizia, Toti si trovava nei pressi della Quota 85 sopra Monfalcone. Andò all'assalto di una trincea austro-ungarica ma venne colpito tre volte. Poco prima di morire egli gettò la sua stampella verso le linee nemiche divenendo così uno dei simboli italiani della Grande Guerra.​

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