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Tricuspide

LA SCUOLA SOTTUFFICIALI DELL'ESERCITO

In Italia, la prima idea di formare professionisti militari con il compito di istruire la truppa nacque nel 1871. Il Regio Esercito avvertì l'esigenza di disporre di una categoria di personale avente caratteristiche culturali e professionali intermedie tra il livello direttivo degli Ufficiali e quello esecutivo della Truppa. Di conseguenza, con il Regio Decreto 5 dicembre 1871 si stabilì “l'istituzione di un battaglione e di una batteria d'istruzione, e analoghe disposizioni per la cavalleria, per gli zappatori del genio e pontieri" destinati alla formazione dei Sottufficiali. 

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Nella selezione del personale di inquadramento veniva prestata particolare attenzione. In un Regio Decreto era stabilito che “[…] i Sottufficiali dovevano avere una perfetta conoscenza dei vari regolamenti, dei servizi e dei doveri del loro grado e una facile comunicativa per essere al caso di istruire gli Allievi […]". Lo scopo era quello di “formare buoni sergenti, sufficientemente istruiti e solidamente educati ad elevati sentimenti militari". Dal punto di vista amministrativo il Battaglione d'Istruzione era equiparato agli altri corpi dell'Esercito.

Per i Sottufficiali fu prevista anche la possibilità di frequentare specifici corsi per diventare Ufficiali. Fu istituito un “corso speciale” biennale, da svolgersi presso la Scuola Militare di Modena, per preparare adeguatamente i Sottufficiali di tutte le Armi aspiranti al grado di Sottotenente. Il Regio Decreto 14 luglio 1887, “Legge di ordinamento del Regio Esercito e dei servizi dipendenti dall’amministrazione della guerra”, inserì fra le scuole militari la Scuola dei Sottufficiali, per coloro che aspiravano alla nomina di Ufficiale nelle varie armi e nel corpo contabile militare, e i Plotoni Allievi Sergenti presso i Reggimenti delle varie armi. Il Re Umberto I, con Regio Decreto 27 maggio 1888, istituì a Caserta la “Scuola per Sottufficiali”, inaugurata alla presenza del Duca d’Aosta e il cui primo comandante fu il Maggiore Generale Enrico Rebagliati. Tale Istituto sorse per il reclutamento di Sottufficiali Aspiranti al grado di Sottotenente. Pertanto, il “corso speciale” fu trasferito da Modena a Caserta. A causa delle aumentate esigenze organiche dell’Esercito, con Regio Decreto 10 settembre 1895, ne fu stabilita la soppressione.​ 


Dopo la 2a Guerra Mondiale, lo Stato Maggiore volle provvedere al reclutamento di un corpo Sottufficiali valido e preparato. In una prima fase di ristrutturazione, la formazione dei Sottufficiali dell'Esercito venne affidata alla Scuola di Spoleto per gli Allievi Sottufficiali Ordinari (A.S.O.) che rimase in vita fino al 1965. Il 1° ottobre 1967 divenne Scuola Allievi Comandanti di Squadra di Fanteria. Si svolgevano corsi periodici per il personale destinato ai reparti di fanteria divisionale, granatieri, paracadutisti e fanteria d'arresto. Modificato il sistema di arruolamento e addestramento l'Ente venne soppresso il 31 dicembre 1975.


Nel 1952 fu costituita la Scuola Allievi Sottufficiali Specializzati a Rieti, la quale ebbe un proprio distaccamento a Chieti. La Scuola venne soppressa il 1° ottobre 1963 per dare vita alla nuova Scuola Allievi Sottufficiali trasferita poi, nel giugno 1965, a Viterbo.


La circolare del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito n. 2783/022501 del 30 dicembre 1964, fece il punto sui provvedimenti attuati nei tre anni precedenti a favore dei Sottufficiali e delineò “un quadro organico delle realizzazioni conseguite e di quelle ancora in corso". In particolare, relativamente alla formazione, si evidenziava l'importanza della creazione di un Istituto unico, avente i caratteri di una vera e propria “Accademia per Sottufficiali". In esso, com'era incisivamente esplicitato nella circolare, “[…] i Sottufficiali dell'Esercito italiano riceveranno un'impronta spirituale di carattere e di stile che gioverà non poco ad elevarne il tono ed il rendimento […]".


Nel 1965, su disposizione dello Stato Maggiore dell'Esercito, fu creata un'unica Scuola a Viterbo, con il trasferimento della Scuola Allievi Sottufficiali da Rieti e la chiusura della Scuola Allievi Sottufficiali Ordinari di Spoleto, con lo scopo di unificare il ciclo formativo dei Sottufficiali. Il provvedimento divenne esecutivo dal mese di gennaio e il 10 luglio 1965 la Bandiera della Scuola Allievi Sottufficiali, proveniente da Rieti, giunse a Viterbo. Il 10 gennaio 1966 prendeva avvio il primo dei tre corsi Allievi Sottufficiali (A.S.), che ogni anno avevano inizio nei mesi di gennaio, maggio e settembre. 


Lo sviluppo del processo formativo degli Allievi Sottufficiali prevedeva due fasi addestrative. La prima coincideva con il “corso formativo di base", comune a tutti gli allievi. La seconda, denominata di “specializzazione" o di “qualificazione", a seconda che interessasse gli Allievi Sottufficiali Specializzati (A.S.S.) o gli Allievi Sottufficiali Comandanti (A.S.Co.), veniva sviluppata presso le Scuole d'Arma o dei Servizi e, comunque, presso Enti scolastici a orientamento specialistico. Il 28 ottobre 1995 giurava l'ultimo Corso Allievi Sottufficiali: il 77°. La revisione della struttura dell'Esercito, in particolare nel senso di un consistente aumento del personale volontario, impose la suddivisione in tre ruoli della figura del Sottufficiale (Marescialli, Sergenti e Musicisti), che da sempre ha avuto un'importanza fondamentale per il funzionamento della Forza Armata. Non è improprio definire queste figure come la cerniera fra la struttura di comando e la truppa, pertanto si rese necessario inquadrare meglio la loro posizione in termini di responsabilità nella gestione degli uomini, dei materiali e dei mezzi.​


Nel 1996, entrava in vigore il Decreto Legislativo 12 maggio 1995, n. 196 “Norme concernenti il riordino dei ruoli, modifica alle norme di reclutamento, stato ed avanzamento del personale non direttivo delle Forze Armate", che ripartiva in tre distinti ruoli (Marescialli, Sergenti e Musicisti) il preesistente ruolo unico dei Sottufficiali introducendo due nuove figure professionali nella categoria dei Volontari di truppa: Volontari in ferma breve e in servizio permanente. Con tale provvedimento legislativo la Scuola divenne protagonista del profondo mutamento “culturale", prima ancora che strutturale, delle Forze Armate in genere e dell'Esercito in particolare.


Il 9 agosto 1996 aveva termine, con la chiusura del 77° corso Allievi Sottufficiali, il “vecchio iter formativo". Rispetto all'iter precedente, che vedeva l'ingresso per concorso dei giovani ai corsi Sottufficiali, il conseguimento del grado di Sergente e il passaggio nel tempo a Maresciallo, sono state modificate la procedura di reclutamento e la progressione di carriera, facendo si che le figure professionali del Maresciallo e del Sergente risultassero distinte e definite.


Dal 1 gennaio 1998 l'Istituto cambiò denominazione in “Scuola Sottufficiali dell'Esercito" (SSE) e il 20 ottobre dello stesso anno prendeva il via il primo dei corsi per Allievi Marescialli, con lo scopo di formare Comandanti di plotone preparati sia sotto il profilo professionale sia dal punto di vista culturale. L'iter formativo fu incentrato su un piano di studi biennale di insegnamenti militari e universitari finalizzato al conseguimento, dopo due anni di corso, del grado di Maresciallo e del Diploma Universitario in “Scienze Organizzative e Gestionali". Successivamente, dall'ottobre 2001, con il 4° Corso Allievi Marescialli, è stato previsto un ciclo di studi universitari triennale e il conseguimento della laurea di 1° livello (Laurea triennale) in “Scienze Organizzative e Gestionali", oggi definita in “Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali" curriculum “Scienze Organizzative e Gestionali".

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La Scuola Sottufficiali dell'Esercito, comandata da un Ufficiale Generale, è così diventata responsabile della formazione dei Marescialli destinati ad assumere, nel moderno Esercito, l'incarico di Comandante di plotone in tutte le unità operative: un ruolo professionale complesso, che richiede personalità fisicamente e tecnicamente preparate, moralmente e spiritualmente mature, fortemente motivate e consapevoli delle caratteristiche di chi è posto alla guida delle unità schierate sul terreno, capaci di interpretare con intelligenza, umiltà, maturità ed equilibrio gli ordini ricevuti, portando a compimento missioni in condizioni e contesti sempre più complessi, facendo leva su una necessaria autorevolezza e preparazione professionale.


Presso l'Istituto, inoltre, sono svolti i corsi per Marescialli con specializzazione “Sanità" e Marescialli Orchestrali, il corso di Branca e quello per Sottufficiale di Corpo.  


Dal 1° gennaio 2008 fino al 18 dicembre 2023, è stato alle dipendenze della Scuola l'80° Reggimento “ROMA", con sede in Cassino, preposto alla formazione dei Volontari e dei Sergenti dell'Esercito. Dal 1° gennaio 2023, la Scuola Sottufficiali dell'Esercito è responsabile della formazione dei Sergenti. In tal modo, ha assunto pieno significato la denominazione dell'Istituto, divenuto il Polo didattico unico per la formazione di tutti i Sottufficiali dell'Esercito. ​