Il 30 dicembre 1997, con decreto ministeriale nr. 490, il Corpo di Amministrazione (costituito nel 1860 per la gestione dei fondi ed il mantenimento dell’Esercito Sabaudo) e il Corpo di Commissariato dell’Esercito Italiano (costituito del 1873) furono disciolti in forza delle leggi di organizzazione della Forza Armata e, il 1 gennaio 1998, furono unificati costituendo il Corpo di Amministrazione e Commissariato dell’Esercito Italiano. La bandiera è stata conferita al nuovo Corpo dal Presidente della Repubblica con decreto in data 3 luglio 1998, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nr. 240 del 14 ottobre 1998, ed è custodita presso la Scuola di Commissariato.
Il nuovo stemma araldico è rappresentato da uno scudo rosso intermezzato da una fascia d’azzurro, caricata da tre bisanti d’oro (simbolo della funzione amministrativo-finanziaria) e accompagnata da tre api d’oro – due in capo, una in punta – (simbolo della laboriosità ed operosità posta alla base della funzione logica; sotto lo scudo, su lista bifida d’oro, si legge motto “Bene gerendo agimus”.
Il fregio è costituito da due rami d’alloro annodati in basso, ciascuno con dieci foglie dorate, sormontati da una corona turrista e al centro un tondino tombato color blu notte (simbolo della legge e della giurisprudenza, ma anche segno di lealtà e nobiltà d’animo), racchiuso in cornice circolare.
Le mostrine, invece si presentano rettangolari, bordate d’argento e fondo color blu notte; presenta nella zona superiore i due rami d’alloro annodati in basso e nella zona inferiore una stelletta inserita in una profilatura.