"O là.... o rompi"
Ordine Militare d'Italia
Decreto 5 giugno 1920
Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 1918 - All'Arma di Fanteria).
Medaglia d'Oro al Valor Militare
Decreto 30 gennaio 1948
Per la superba condotta dei battaglioni "Tolmezzo", "Cividale", "Gemona", durante la guerra italo-greca: irruenti nell'attacco, calcarono vittoriosamente le giogaie del Pindo; tenacissimi nella difesa, scrissero pagine di gloria e di sangue sulla dorsale dei Mali, sullo Scindeli e sul Golico, sbarrando col sacrificio la strada alle soverchianti forze nemiche. Granitici e fieri alpini, furono sui monti di Grecia e di Albania ben degni dell'eroico e vittorioso loro passato di guerra (Fronte greco - Pindo - Mali Scindeli - Golico, 28 ottobre 1940 23 aprile 1941).
Medaglia d'Oro al Valor Militare
Decreto 31 dicembre 1947
Fedele ad una superba tradizione di gloria, coi suoi granitici battaglioni "Tolmezzo", "Gemona", "Cividale" e 41a compagnia controcarro, respingeva con gagliardo impeto reiterati violenti attacchi. Destinato successivamente in altro settore per sbarrare al nemico la via del successo, per oltre trenta giorni, nell'aperta e ghiacciata steppa russa, resisteva con incrollabile tenacia alla diuturna formidabile pressione del nemico grandemente superiore per numero di uomini e di mezzi, lo inchiodava sul terreno, lo contrattaccava con aggressiva violenza, gli infliggeva gravissime perdite, dando prova sublime di eroismo ed immolandosi per l'onore della Patria. Avuto ordine di ripiegare, i superstiti, con aspri combattimenti, riuscivano ad aprirsi un varco attraverso l'accerchiamento nemico confermando ancora una volta le leggendarie virtù degli alpini d'italia (Fronte russo, 15 settembre 1942 - 1 febbraio 1943).
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 29 ottobre 1922
Per il fulgido valore e la granitica tenacia dimostrata in circostanze difficili, su cime impervie ed in mezzo ad inenarrabili sacrifici, dai battaglioni "Fella", "Gemona" e "Canin" riaffermanti ognora le virtù guerriere della forte gente friulana (Carnia, 24 maggio 1915; 6 novembre 1917).
Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito
Decreto 2 dicembre 1977
Il reparto interveniva immediatamente, con tutto il personale disponibile, in soccorso delle popolazioni degli abitati della Val Fella maggiormente colpiti dal sisma del 6 maggio 1976. Operando in condizioni di estrema difficoltà e a rischio della propria incolumità, il personale si è prodigato nel recupero dei feriti e dei sepolti dalle macerie e nella ricerca dei dispersi. Successivamente, e per lungo periodo, ha concorso a fornire assistenza materiale alle operazioni dei Comuni di Gemona, Montenars e Venzone, completamente distrutti, organizzando tendopoli e provvedendo al vettovagliamento degli scampati. L'opera svolta, che ha riscosso l'ammirazione e la riconoscenza delle Autorità e della popolazione, ha concretamente contribuito a limitare i danni della grave sciagura ed a rafforzare il prestigio dell'Esercito (Alto e medio Friuli, 6 maggio - 15 giugno 1976 - al battaglione alpini "Gemona").
Croce d'Argento al Merito dell'Esercito
Decreto 28 luglio 1995
Il Battaglione alpini "Gemona" ha partecipato alle operazioni di Peace Keeping in Mozambico costituendo, durante il periodo di sua permanenza in loco, la principale pedina operativa del contingente nazionale "Albatros" impiegato nella missione Onumoz. Nei circa tre mesi di continuo impegno, agendo in inusuali e spesso severe condizioni climatiche, su un territorio vastissimo, poco conosciuto ed infido, ed in un quadro politico instabile ed imprevedibile, il battaglione ha operato con elevata sensibilità nell'attuazione dei compiti ricevuti evitando, ance in situazioni di grave emergenza e pericolo, l'insorgere di qualsivoglia incidente. Con la propria efficienza, serena determinazione, alto senso della disciplina e correttezza nei rapporti umani, il battaglione ha non solo garantito la percorribilità del delicato corridoio di Beira, ma anche una cornice di sicurezza tale da consentire, su tutto il territorio sotto la sua responsabilità nell'attuazione dei compiti ricevuti evitando, anche in situazioni di grave emergenza e pericolo, l'insorgere di qualsivoglia incidente. Con la propria efficienza, serena determinazione, alto senso della disciplina e correttezza nei rapporti umani, il battaglione ha non solo garantito la percorribilità del delicato corridoio di Beira, ma anche una cornice di sicurezza tale da consentire, su tutto il territorio sotto la sua responsabilità, il ritorno a normali condizioni di vita per le genti mozambicane. Con il proprio oeprato, improntato a schietta etica militare ed alto senso di responsabilità umana, il battaglione alpini "Gemona" ha dimostrato la piena idoneità dell'Esercito Italiano per interventi di Peace Keeping ed ha contribuito ad elevarne il prestigio internazionale, fornendo un chiaro esempio di professionalità e dedizione (Chimoio - Mozambico, 10 febbraio 1994 - 30 aprile 1994 - Al battaglione "Gemona").