Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 6 febbraio 1944
Gagliarda e compatta unità di guerra,già affermatasi per bravura e valore in lunghi mesi di accanita lotta contro avversario agguerrito, aggressivo, tenace, in diuturna gara di dedizione con le altre truppe anche nell'avversa fortuna, con inalterato coraggio ed elevato spirito di cooperazione, assolveva fino all'estremo limite il suo compito. Coi gruppi assegnati a G.U. di fanteria e alpine, durante un aspro e rischioso ripiegamento superava difficoltà di ogni sorta e senza mai desistere dal combattimento riusciva in ogni situazione arditamente manovrando e sino al limite di ogni umana possibilità tutelare alpini e fanti contro l'incalzante continua assillante marcia di forze corazzate avversarie. Fiero di essere a guardia delle tradizioni delle vecchie "voloire" fornendo esempi sublimi di eroismo e altruismo si sacrificava nella totalità attorno a qui pezzi, che solo la inesorabile massa d'acciaio nemica, annientandoli col suo peso, riusciva a far tacere (Russia: medio Don, Scheljakino, Warwarowka, Tschuprinin, novembre 1942 - gennaio 1943)
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 13 dicembre 1947
Dopo lungo periodo di attività operativa sul fronte di Tobruk, dove la capacità e l'elevato spirito dei suoi artiglieri furono fattore decisivo sino nella difesa che nel conseguimento di nuove conquiste, sostenne la battaglia della Marmarica con ammirevole ardimentoso valore. Superando aspre difficoltà di ogni genere in quaranta giorni di tenace, dura lotta contro forze nemiche superiori per numero e per mezzi, ufficiali e artiglieri scrissero pagine gloriose di fulgido eroismo gareggiando coi fanti nel pericolo e nell'estremo sacrificio. La nostra controffensiva trovò il 3° reggimento Artiglieria Celere già pronto al suo posto d'onore. Nella esaltazione del nome del reggimento, ardente di amor di Patria e di fede, esso mantenne alto, sempre e dovunque, le nobili tradizioni dell'Artiglieria Italiana (Tobruk, El Aden; Ain el Gazala, Agedabia, maggio - dicembre 1941) (al 3° Reggimento Artiglieria Celere)
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 13 dicembre 1948
Coi gruppi volta per volta impiegati in appoggio di unità della propria Divisione Celere od assegnati alle fanterie in azione, allineando agilmente le sue batterie con le estreme avanguardie e sulle posizioni di maggiori rischio ed onore, ha confermato ovunque l'antico prestigio coi caratteri dell'irruenza e dell'intrepidezza. Dopo essersi inoltrato per più di mille chilometri in territorio nemico anche osteggiato dall'intransitabilità delle piste e dall'insidia dei partigiani, si prodigava con esperta bravura nella tutela di importanti settori difensivi. In una fase ondeggiante della lotta, soverchiati e superati i suoi pezzi dalla rabbiosa imponenza numerica di nemico quattro volte superiore, li restituiva all'orgoglio del successo con l'impeto degli artiglieri, emuli per ardire di sacrifici e virtù di eroismi alle baionette dei bersaglieri. (Fronte russo: Nipro, Uspenowka, Rikowo, Gorlowka, Chazepetowka, Mikailowka, Inanowka, agosto 1941 - maggio 1942)
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 13 dicembre 1948
Affratellato coi fanti, coi bersaglieri, con le camicie nere, e intimamente partecipe per fiera tradizione ed inalterato valore, dell'impeto di superbe unità di cavalleria, ha illustrato nelle più differenti situazioni e difficili posizioni della lotta le sue caratteristiche, la sua indole, il suo spirito marziale. Nel corso di un'aspra battaglia per la inviolabilità del delicato settore difensivo ha arginato anche alle brevi distanze la fanatica irruenza dell'avversario cui più volte, idealmente emulo dei fatti delle antiche batterie a cavallo, ha sottratto col corpo a corpo i propri cannoni minacciati di accerchiamento (fronte russo: Nikitino, Tschebotarewskj, Dewiatkin, Bolschoij, 20-30 gennaio 1942)