Medaglia d'Oro al Valor Militare
Decreto 31 dicembre 1948
Fedele al prestigio di magnanime tradizioni ed all'orgoglio di uno spirito marziale testimone della più nobile prodezza, confermava con chiaro ardimento la sua reputazione in un difficile ciclo di operazioni offensive. Chiamato repentinamente a battaglia dall'avversario che con la potenza del numero e dei mezzi irrompeva bramoso sulla riva meridionale del Don, con fiera risolutezza e spavalda fiducia di se, affiancava i proprio squadroni alle unità più provate, ovunque intimando rispetto ai battaglioni avversari ed imponendo loro con azione multiforme e fulminea, tempi d'arresto validi e proficui per la difesa. Lanciato in rischiosa missione, portava il fremito delle sue armi e dei suoi cuori a signoreggiare nel vivo del dispositivo avversario donde, fattosi largo con le sciabole ed i moschetti, si portava alla difesa di importante caposaldo contro il quale si infrangevano inesorabilmente tutti i ritorni offensivi dell'avversario. Appiedato ed in arcioni, nell'impeto del corpo a corpo, come nel cimento della carica irrefrenabile, cementava il vanto dell'eroismo all'ambizione delle sue ardue imprese. Fronte russo (bacino minerario di Krasnij-Lutsch, luglio 1942; quota 137,1, quota 187,1, quota 200,1 di Tschebotarewskij - quota 191,4 di Satowkij - Jagodnij - Dewiat Kijn - Bolshoij), 21-30 agosto 1942
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 5 giugno 1920
Con alto valore e sublime spirito di sacrificio, contrastò all'imbaldanzito nemico l'avanzata al Tagliamento. Costretto ad asserragliarsi in Pozzuolo del Friuli, ne contese il possesso all'avversario, resistendo sul posto per 24 ore, finchè, isolato ed accerchiato, si aprì a sciabolate un varco tra le fanterie nemiche - Pozzuolo del Friuli - 29-30 ottobre 1917.
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 13 dicembre 1948
Durante dieci mesi di operazioni di guerra nell'impeto travolgente dell'attacco e nell'inseguimento protrattosi per duecentocinquanta chilometri o in duri combattimenti difensivi, sprezzante del rischio e solo impaziente di emergere alla pari della propria reputazione, ha dominato con infrangibile tenacia e nobile spirito di sacrificio l'ostilità e l'insidia dell'ambiente, affrontando tra le dure difficoltà logistiche e di clima ovunque il nemico e ovunque imponendogli al sua aggressività ed il suo coraggio. Nuova prova del suo valore tradizionale ha dato quando, in un settore particolarmente delicato del fronte ed in una fase incerta della lotta resa più ardua dalla eccezionale inclemenza dell'i9nverno, con i suoi squadroni appiedati in concorso con altre unità ed a fianco degli alleati, ha contenuto l'urto di soverchianti forze avversarie. Fronte russo: Nipro - Uspenowka - Roja Dejewka - Krimojtorez - Gorlowka - Samara, asgosto 1941-maggio 1942).
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Decreto 10 maggio 1848
Per essersi distinto nel fatto d'arme presso Verona il 6 maggio 1848.
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Decreto 16 gennaio 1860
Per le brillanti cariche eseguite nel combattimento di Montebello e per i buoni servizi resi durante la campagna del 1859.
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Decreto 3 ottobre 1860
Per la condotta tenuta dall'interno reggimento durante la campagna e specialmente per la battaglia di Castelfidardo (18 settembre 1860).
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Decreto 1 giugno 1861
Per essersi distinto nel combattimento del Macerone (20 ottobre 1860) (al 1° squadrone).
Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito
Decreto 4 gennaio 1978
Nell'immane sciagura sismica che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente in soccorso delle popolazioni colpite, prodigandosi con coraggio e con fraterno slancio di solidarietà umana nell'aiuto ai feriti ed ai superstiti e nella rimozione delle macerie. L'apporto fornito riscuoteva l'apprezzamento e la gratitudine delle Autorità e della popolazione.
Friuli, 6-15 maggio 1976
Croce d'Argento al Merito dell'Esercito
Reggimento di cavalleria, inquadrato nella 'Joint Task Force - Lebanon ed erede dei gloriosi fatti d'arme di "Pozzuolo del Friuli", veniva impiegato nel teatro di operazione libanese in una regione caratterizzata da stabilità apparente e conflittualità latente. Grazie alle estenuanti e continue attività di ricognizione e controllo del territorio, contribuiva in maniera determinante alla sicurezza del proprio settore di competenza. Con generoso e indefesso operare otteneva il pieno ed incondizionato consenso della popolazione locale che apprezzava anche le numerose e continue attività umanitarie promosse. Grazie alla determinazione e all'entusiasmo dei propri soldati, ha dato luogo, dal nulla, alla nascita della base "United Nations 2-3" in località Shama, emergendo quale esempio di alta professionalità ed elevatissimo senso del dovere. Il Reggimento "Lancieri di Novara" (5°) ha contribuito in maniera determinante a rendere lustro all'Italia e all'Esercito, elevando il prestigio della nazione e delle Forze armate nel contesto internazionale.
Shama (Libano), 31 ottobre 2006 - 23 aprile 2007.