Il 24 agosto 1942 si costituisce a Tarquinia il Comando di Reggimento con la Compagnia Servizi che unitamente al XII Battaglione, formato il 14 luglio 1942 a Tarquinia, al XIII Battaglione, formato il 24 agosto 1942 a Tarquinia, al XIV battaglione ed alla 184^ compagnia Cannoni formate entrambe il 15 settembre 1942 sempre a Tarquinia, completano l'organico del reparto ed assumono la denominazione di 184° Reggimento Fanteria, per essere successivamente mobilitati presso la sede di Pistoia, in data 20 ottobre 1942.
Il 1 novembre 1942, si costituisce la Divisione di Fanteria “Nembo" (184ª) con i Reggimenti 185° Fanteria, il Gruppo Artiglieria per la Divisione Paracadutisti, il CLXXXIV battaglione genio guastatori ed il 184° Reggimento Fanteria che assume la denominazione di 184° Reggimento Fanteria “Nembo".
Dislocato a Pistoia, prende parte all'imponente cerimonia a Rovezzano (FI) il 24 maggio 1943, per la consegna della Bandiera di Guerra. I vessilli sono quelli approntati e mai consegnati ai reggimenti della “Folgore".
Immediatamente dopo, su ordine dello SMRE, a cominciare dai primi di giugno del 1943, si rischiera in Sardegna e muove ordinato quale Raggruppamento “Renzoni" per Serramanno, Marrubiu e Villacidro.
Nella ventina di giorni che seguono il reggimento si addestra con le unità tedesche presenti per la difesa dell'isola; dal 26 luglio 1943 con la caduta del Governo Mussolini, pur non variando i compiti di combattimento, la Divisione è chiamata a gestire anche l'ordine pubblico. Parimenti l'unità comincia ad essere percorsa da fremiti che provocano l'allontanamento di diversi militari.
L'8 settembre 1943, all'atto dell'armistizio, il XII battaglione defeziona quasi al completo con elementi del XIII. Il giorno successivo in un deprecabile evento trova la morte, per mano fratricida, il Capo di Stato Maggiore della Divisione, Tenente Colonnello Alberto BECHI LUSERNA, cui sarà tributata la prima Medaglia d'Oro al Valor Militare della Guerra di Liberazione.
Riportate all'ordine le unità il reggimento riprende l'ordinamento normale e concentra le unità a Villamar (CA).
Il 6 maggio 1944, il reparto è imbarcato su nave “Garibaldi" e “Montecuccoli" muove da Cagliari a Napoli stabilendosi a Pescolamazza (oggi Pesco Sannita BN) entrando in linea il 18 maggio 1944 quale componente del Corpo Italiano di Liberazione sul fronte Adriatico, spingendosi immediatamente verso nord per effetto della caduta di Monte Cassino.
Successivamente, dal 4 al 8 luglio è impegnato negli scontri per l'occupazione di Filottrano (AN), elemento esterno della catena difensiva di Ancona. Il reggimento sostiene una serie di azioni concorrenti nella parte centrale del fianco meridionale della linea di cresta sulla quale si snoda il centro abitato sostenendo l'impetuosa azione degli altri battaglioni per la definitiva liberazione del paese marchigiano.
Ancora in linea ad agosto 1944, verso la metà del mese viene ritirato ed avviato in Campania per riordinarsi.
Il 24 settembre 1944 si scioglie per dare vita al II battaglione del reggimento paracadutisti “Nembo" per il neo costituito Gruppo di combattimento “Folgore".
La Bandiera di Guerra, ricevuta il 24 maggio 1943 a Firenze, viene versata al Comando Regionale della Campania che successivamente la consegna al Sacrario delle Bandiere del Museo del Risorgimento a Roma.
Essa è decorata di una Croce di Guerra al Valor Militare guadagnata dal reggimento nei combattimenti per la liberazione di Filottrano (AN).
Il 1 ottobre 1963, si costituisce in Pisa il Quartier Generale della Brigata Paracadutisti. Il reparto si forma con elementi in vita dal 1 luglio 1958 per il 1° Gruppo Tattico Paracadutisti quali la 1^ Compagnia Organizzazione e Servizi ed il Plotone Trasmissioni Paracadutisti.
Il 20 gennaio 1964 il Quartier Generale viene trasferito nella sede di Livorno nella Caserma “Vannucci".
In data 1 ottobre 1975, a seguito della ristrutturazione delle Forza Armata, cambia denominazione in quella di Reparto Comando e Trasmissioni Paracadutisti “Folgore", elevato al rango di “Corpo".
In data 1 gennaio 1994, il Reparto ingloba la Compagnia Autonoma Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore" che lascia Lucca e prende sede nella caserma “GAMERRA" di Pisa. Per effetto di tale acquisizione il Reparto muta la propria denominazione in quella di Reparto Comando e Supporti Tattici Paracadutisti “Folgore".
Il 2 febbraio 2002, la Compagnia Genio Guastatori Paracadutisti viene sciolta in favore della trasformazione del 5° battaglione genio guastatori paracadutisti “Bolsena"; il Reparto non muta denominazione.
Per effetto delle disposizioni emanate dallo Stato Maggiore dell'Esercito in data 2 agosto 2022 la Bandiera di Guerra, la storia e le tradizioni del 184° Reggimento Paracadutisti “Nembo" sono affidate al Reparto Comando e Supporti Tattici Paracadutisti “FOLGORE" che assume la denominazione di 184° RCST Paracadutisti “NEMBO".
Campagne di guerra e fatti d'arme:
Seconda guerra mondiale (1940 – 1943)
- 1943: Toscana – Sardegna;
- 1944 Filottrano (AN).
Denominazione Enti:
- 184° Rgt. F. “NEMBO" 1942;
- Disciolto 1944;
- 184° RCST Paracadutisti “NEMBO" 2022.
Sedi:
- Pistoia 1942 – 1944;
- Livorno 2022.
Comandanti:
184° Rgt. F, “NEMBO:
- Ten. Col. Bruno RENZONI 1942 – 1944
184° RCST Paracadutisti “NEMBO":
- Ten. Col. Roberto PIEDILATO dal 1° ott. 2022;
- Ten. Col. Davide PIANTANIDA dal 20 ott. 2023.