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fonte: Stato Maggiore Esercito

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Celebrazione solenne alla presenza delle autorità militari, civili e religiose.

Fede, servizio e memoria: nella Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri l’omaggio al Papa soldato

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Questa mattina l’Esercito Italiano ha celebrato il Santo Patrono, San Giovanni XXIII Papa, con una solenne funzione religiosa tenutasi nella Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma.​​​​​
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Alla Santa Messa, presieduta dall’Ordinario Militare per l’Italia, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Gian Franco Saba, hanno partecipato il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatrice Isabella Rauti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, autorità militari – in servizio attivo e in congedo – civili, religiose, Cappellani militari e rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.​​​​​
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San Giovanni XXIII Papa è considerato una figura simbolica per l’Esercito in quanto, durante la sua esperienza militare a cavallo della Grande Guerra, incarnò i valori che tutt’oggi guidano gli uomini e le donne della Forza Armata. In qualità di graduato di sanità, offrì assistenza religiosa e morale ai militari feriti e alle loro famiglie, coordinando anche l’assistenza agli orfani e ai profughi e celebrando la Santa Messa nei campi di battaglia.​​​​​
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Nella sua omelia, l’Ordinario Militare Monsignor Saba ha evidenziato che Papà Giovanni XXIII rappresenta per i militari un modello di spiritualità concreta, vicina all’uomo, che promuove l’accoglienza, l’ascolto e la fraternità. Il suo messaggio, fondato sul dialogo e sulla conoscenza reciproca, continua a ispirare l’azione quotidiana dei soldati dell’Esercito Italiano, chiamati a servire con umanità e dedizione in ogni contesto operativo.​​​​​
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Al termine della cerimonia, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, dopo aver rivolto un saluto a tutti i presenti, ha voluto sottolineare quanto la figura di San Giovanni XXIII sia ancora oggi guida spirituale e morale per i soldati italiani, affermando: “Festeggiamo oggi il nostro Santo Patrono, che ci guida, ci accompagna e alimenta il nostro amore per la Patria. Un sentito grazie ai nostri Cappellani, che affiancano ogni giorno i Comandanti, offrendo sostegno spirituale, esempio e guida. E un grazie sincero a tutti i nostri Soldati di ogni grado, per la dedizione, l’abnegazione e l’entusiasmo che profondete nel vostro servizio. È stato già detto da qualcuno, ma voglio farlo mio, perché esprime in modo chiaro e profondo il significato dell’essere soldato: amate l’Italia servendo la pace, amate la pace servendo l’Italia. La pace — come la storia ci insegna — non è mai scontata, né garantita. Ecco perché dobbiamo continuare ad amarla, proteggerla e difenderla. Così come amiamo l’Italia.”​​​​​
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La ricorrenza è stata celebrata anche presso i Reparti e gli Enti dell’Esercito, a testimonianza del forte legame spirituale e valoriale che unisce ancora oggi la Forza Armata a San Giovanni XXIII Papa: esempio di amore per la Patria, dedizione, umanità e promotore delle virtù cristiane tra i militari, anche nei momenti di difficoltà e dolore.​​​​​
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