Il confine fra le diverse categorie che oggi compongono più o meno
stabilmente il panorama gerarchico delle Forze Armate, non era il
medesimo tre o quattrocento anni fa.
Infatti, non era difficile che
un "Sergente Maggiore Generale", al contrario di quanto capita oggi,
fosse di gran lunga superiore in grado ad un Colonnello.
Riforme
successive "raffinarono" la struttura assegnando un significato ed un
compito ai diversi gradi che man mano si venivano creando con la
crescita ed il complicarsi delle armi, dei corpi e delle tecniche di
combattimento. Laddove un tempo per guidare un reparto era stato
sufficiente un solo Ufficiale, cominciava ad essere necessario per
svolgere lo stesso compito, un insieme di Ufficiali, Sottufficiali e
graduati.
Possiamo porre quindi fra il XVII ed il XVIII secolo la
codificazione della catena gerarchica, alla quale anche quella italiana
di oggi, seppure con aggiustamenti e ritocchi successivi, fa
riferimento.
Essendo poi tale catena storicamente figlia del
Piemonte, forti sono gli influssi francesi, dovuti alla presenza nelle
fila savoiarde di Reggimenti svizzeri di lingua francese, oltre a tutta
la Nobiltà piemontese, base dell'ufficialità, che per qualche secolo, fu
di sicura cultura transalpina.