Gli eventi che si susseguirono rapidi nell'estate autunno del 1943 colpirono l'Italia alle radici, gettando il seme del cambiamento dopo ventanni di regime totalitario. Per l'Esercito, già prostrato da anni di lotta sui fronti più disparati, venne l'ora più difficile ed impegnativa. L'armistizio, firmato nella notte fra il 2 ed il 3 settembre e reso pubblico dagli Alleati il giorno 8 lasciò i nostri reparti sparpagliati in tutta Europa nella difficoltà di decidere, spesso circondati soltanto da nemici, quale strada prendere.
Gli esempi non mancarono, a Roma, a Cefalonia e nei Balcani, in Corsica, i soldati dimostrarono di volersi ancora battere e lo fecero con onore.
Sul territorio Nazionale, nell'Italia già libera dalla presenza tedesca, dopo soli tre mesi dalle sciagurate giornate dell'Armistizio, una forza ancorchè esigua di militari italiani era di nuovo pronta al combattimento, segnale della riscossa dell'Esercito e della Nazione.