Questa più consistente Unità del rinato Esercito italiano, il cui atto di nascita è il 22 marzo 1944, continuò l'opera del 1° Raggruppamento Motorizzato.
Il C.I.L., trasferito sul fronte adriatico alle dipendenze dell'8^ Armata britannica e agli ordini del Generale Umberto Utili, iniziò, dall'8 giugno, una travolgente offensiva che doveva portarlo allo sfondamento della Linea "invernale", alla conquista di Canosa Sannita, Guardiagrele e Orsogna e alla liberazione di Bucchianico da parte di bersaglieri e alpini, mentre i paracadutisti raggiungevano Chieti ed altre località della costa adriatica.
Nei giorni 11, 13 e 15 giugno elementi della 1^Brigata del C.I.L. raggiunsero, senza colpo ferire, Sulmona, L'Aquila e Teramo. Nonostante la dura resistenza opposta dai tedeschi sul fiume Chienti, i nostri reparti si erano scaglionati in progressione per decine di chilometri, fino a occupare Tolentino e Macerata, superando la posizione tenuta dai tedeschi in direzione di Cingoli.
Il Comandante del C.I.L. dispose che la Divisione "Nembo" gravitasse nella zona di Teramo, spingendo le avanguardie verso Ascoli, città che fu raggiunta da una pattuglia della 184^ compagnia motociclisti il 18 giugno alle ore 13,00 circa. La zona di Filottrano costituì per i germanici la posizione più forte, ma la sua conquista era indispensabile per la presa di Ancona. In verità fu un po' sottovalutata la difficoltà dell'operazione, il che determinò la morte di oltre 300 nostri soldati, a causa della forte reazione dei tedeschi che contrattacarono con carri armati e intenso fuoco di artiglieria. All'alba del 9 luglio però i paracadutisti italiani issarono il Tricolore sulla torre e sul campanile della cittadina.
A metà luglio i polacchi conquistarono Ancona e il C.I.L. riprese il suo movimento lungo la direttrice più interna rispetto a quella costiera. Santa Maria Nuova, Ostra Vetere, Belvedere Ostrense, Pergola, Corinaldo, Cagli, Urbino, Urbania: sono tutte località legate al ricordo dell'eroismo e del sacrificio dei soldati del C.I.L..
Dopo una logorante guerra di movimento fino alle prime propaggini della "Linea Gotica", il Corpo Italiano di Liberazione giunse al fiume Metauro completamente stremato, avendo abbandonato lungo la strada la maggior parte dei logori mezzi. Il 24 settembre 1944 la Grande Unità venne sciolta e ripiegata dal fronte. L'alto morale dei soldati italiani e la loro decisa volontà di battersi per la liberazione del suolo patrio destò ancora una volta l'incondizionata ammirazione degli Alleati che decisero di aumentare in notevole misura le possibilità di impiego dei nostri reparti e di assegnare loro armi ed equipaggiamenti più moderni. Fu così possibile costituire con i reparti del disciolto C.I.L., integrati da nuove forze italiane provenienti dalla Sardegna, 6 Divisioni che assumeranno la denominazione di "Gruppi di Combattimento".