ikTud#GC1pSLPm8vcV!tTEkLLmb2of4^931k7SnT$Dhb4btave

fonte: Comando Truppe Alpine

Condividi su Linkedin

Oltre 1500 Alpini sono stati impegnati dal 6 al 17 marzo in quattro eventi.

Capacità di operare per lungo tempo in condizioni climatiche estreme con eserciti alleati e partner

​​​​​​​​​​​​​​ Si è conclusa oggi nel bellunese l’esercitazione ‘Arctic Endeavour’, organizzata dal Comando delle Truppe Alpine dell’Esercito per verificare le capacità delle unità ad operare in alta montagna, in un ambiente invernale fortemente compartimentato e caratterizzato da condizioni meteorologiche estreme, assimilabili a quelle artiche. 


Alla ‘Arctic Endeavour’, iniziata lo scorso 6 marzo nella zona di Padola-Valgrande e inserita tra i quattro eventi della esercitazione internazionale ‘Volpe Bianca 2023’, hanno assistito il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatrice Isabella Rauti, insieme al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d'Armata Pietro Serino, al Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, oltre a numerose autorità civili e militari.Protagonisti principali della ‘Arctic Endeavour’ sono stati gli Alpini della Brigata Taurinense, i quali hanno simulato in modo realistico un complesso scenario di combattimento con forze contrapposte, nel quale sono stati impiegati moderni sistemi d’arma e di trasporto, oltre ad elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito e a velivoli dell’Aeronautica Militare.


Sempre nell’ambito della ‘Volpe Bianca 2023’ la Brigata Alpina Julia sta svolgendo sulle Alpi bellunesi la ‘Winter Resolve’, esercitazione mirata a verificare il livello addestrativo raggiunto nella condotta di operazioni di movimento e combattimento in quota, secondo le tecniche del mountain warfare. La ‘Winter Resolve’ – che terminerà il 17 marzo – ha visto anche la condotta di esercitazioni a fuoco.

Il Sottosegretario alla Difesa, Sen. Isabella Rauti, ha affermato che “Questa attività militare internazionale è rispondente alle nuove esigenze operative delle Forze Armate, con un approccio specifico al combattimento in montagna: in un ambiente estremo, in condizioni proibitive e in un contesto interforze. Le Truppe alpine dell’Esercito rappresentano una risorsa preziosa per il Comparto difesa e sicurezza e sono un Corpo di eccellenza su cui investire”. Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo d'Armata Pietro Serino, parlando al personale addestrato ha evidenziato che “Quello che abbiamo appena visto dimostra che addestrarci sul territorio nazionale si può e si può fare nel rispetto dell’ambiente”; ha poi sottolineato la straordinaria valenza degli Alpini nei ranghi dell’Esercito evidenziando che “la gente di queste valli considera gli Alpini i suoi Soldati e noi vorremmo essere considerati i Soldati d’Italia, quali siamo, in tutte le Regioni del nostro Paese”.

Nei giorni scorsi si erano concluse in Alto Adige le altre due fasi della ‘Volpe Bianca’, organizzate dal Centro Addestramento Alpino di Aosta: la prima, denominata ‘Ice Patrol’, ha visto tutti i reggimenti delle Truppe Alpine confrontarsi in un’attività di pattuglia durata tre giorni e due notti, svoltasi dall’8 al 10 marzo in Alta Val Badia lungo un itinerario di circa 20 chilometri e quasi mille metri di sviluppo verticale, con l’obiettivo di testare le capacità di combattimento in montagna possedute da ciascuna squadra, attraverso prove di movimento, tiro, topografia, ricerca travolti da valanga e trasporto di un ferito. La seconda, la ‘Ice Challenge’, ha proposto il 14 marzo una prova di biathlon declinato in chiave militare disputata da rappresentanti di tutti i reggimenti alpini, unendo sci-alpinismo e tiro con l’arma in dotazione, lungo un percorso di 8 chilometri con un dislivello di 500 m sulle nevi tra Brunico e San Candido.

La ‘Volpe Bianca 2023’ si è sviluppata all’insegna di tre parole chiave: verticalità, ovvero l’abilità di dominare la quota; articità, la capacità di operare per lungo tempo in condizioni climatiche estreme, e internazionalità, ovvero l’interoperabilità con eserciti alleati e partner. Alle quattro fasi dell’esercitazione hanno partecipato complessivamente 1.500 Alpini, appartenenti alle Brigate “Julia” e “Taurinense” e al Centro Addestramento Alpino, insieme ad una compagnia della Brigata marina “San Marco” della Marina Militare e a unità della 173^ Airborne Brigade statunitense e della 27^ Brigade d’Infanterie de Montagne francese. Le attività di addestramento si sono avvalse della collaborazione di personale del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Numerosi gli eventi collaterali della Volpe Bianca 2023, con esibizioni delle Fanfare delle Brigate Alpine Julia e Taurinense nelle località interessate dall’esercitazione, e una suggestiva fiaccolata tricolore su sci la sera del 14 sulla pista Baranci a San Candido. ​

Il Comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gamba, in fase di pianificazione dell'esercitazione, ha evidenziato che in Volpe Bianca, si intende perseguire uno specifico approccio al combattimento in montagna e aree caratterizzate da climi rigidi, il così detto Mountain Warfare, che mira a saper sfruttare al meglio e trasformare in un proprio vantaggio le difficoltà oggettive tipiche dei terreni montani ed artici. Approccio oggi ampiamente condiviso. Le Truppe Alpine, sulla base delle loro peculiari, tradizionali e testate capacità di combattimento in montagna, costituiscono oggi una risorsa su cui investire per sviluppare uno strumento sempre più rispondente alle condizioni imposte dagli odierni e futuri scenari geostrategici.”

condividi: