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fonte: Stato Maggiore Esercito

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Interoperabilità, innovazione e centralità del soldato guidano la trasformazione dell’Esercito in un contesto di cooperazione internazionale.

Visione e sfide per la trasformazione della componente corazzata dell’Esercito

​​​Il IV Forum Machiavelli Difesa, svoltosi presso l'Università degli Studi Link di Roma, ha offerto un'importante occasione di riflessione sullo stato di prontezza delle Forze Armate italiane e sulla capacità del sistema-Paese di fronteggiare le sfide della sicurezza contemporanea. In un contesto segnato da minacce multidimensionali e instabilità regionali, il convegno ha messo al centro il dibattito su difesa autonoma, ruolo dell'Italia nella NATO, investimenti e innovazione strategica.


Nel corso dell'evento, il Generale di Corpo d'Armata Salvatore Camporeale, Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito, ha tenuto un intervento nell'ambito del panel su “L'evoluzione della componente corazzata: strategie, tecnologie e prospettive", offrendo una lettura aggiornata del processo di trasformazione in atto nelle forze pesanti dell'Esercito Italiano.

Al centro del suo intervento, il Gen. C. A. Camporeale ha evidenziato come il campo di battaglia contemporaneo sia attraversato da una duplice evoluzione: da un lato, il ritorno dei conflitti ad alta intensità; dall'altro, l'irrompere di tecnologie avanzate che ridefiniscono le modalità operative. Pertanto, i carri armati non possono essere considerati superati. “Il carro va, infatti, immaginato come parte integrante di un ecosistema più complesso in cui la sua letalità è esaltata dalla possibilità di agire all'interno di una 'bolla tattica', ovvero un sistema integrato di protezione attiva capace di contrastare minacce provenienti dalla terza dimensione e dal cyberspazio" ha precisato il Sottocapo di SME. Inoltre, ha sottolineato come le recenti esperienze operative, in particolare il conflitto in Ucraina, abbiano cambiato le minacce, gli strumenti, le modalità di intervento: “L'intero Sistema Paese deve prendere coscienza di alcune necessità che ridefiniscono il concetto stesso di difesa: serve una forza mobilitabile, pronta, numerosa e ben addestrata; è necessaria la disponibilità di scorte strategiche di munizioni, materiali e mezzi di combattimento".

 

Nel corso dell'intervento, sono stati illustrati due pilastri fondamentali della trasformazione in atto: il programma New Main Battle Tank, destinato a fornire all'Esercito 132 nuovi carri da combattimento e 140 mezzi derivati, e il programma A2CS (Army Armoured Combat System), che prevede l'introduzione di una famiglia modulare di 1.050 veicoli corazzati di nuova generazione. Entrambi i progetti rappresentano una risposta concreta agli obiettivi NATO e costituiscono un ponte verso il carro europeo del futuro. Tra i temi emersi, anche l'urgenza di un pensiero strategico condiviso tra Forza Armata e industria, che vede nella cooperazione stabile e anticipatoria un nuovo paradigma per l'innovazione tecnologica nel settore Difesa.

 

In chiusura, il Sottocapo di SME ha ribadito la centralità del fattore umano, affermando che la tecnologia modifica i mezzi ma non sostituisce l'uomo. Il personale – qualificato, motivato e capace – resta l'elemento decisivo di ogni operazione, e su di esso deve continuare a concentrarsi l'investimento, sia formativo sia valoriale.

Il contributo dell'Esercito al Forum Machiavelli ha rappresentato un momento di sintesi tra visione operativa, sostenibilità industriale e progettualità strategica. 

Una visione del futuro militare che coniuga dottrina, innovazione e centralità della leadership​.​



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