La transizione al modello professionale del nostro Esercito ha determinato, con la sospensione della leva dal 2004, la fine dello sport militare basato sui giovani coscritti.
Fino ad oggi esso aveva consentito, da un lato, agli atleti in servizio di leva di mantenere una buona condizione psico-fisica, dall'altro, all'Istituzione, di beneficiare del loro contributo, seppur limitato nel tempo, per un'attiva e qualificata presenza nell'ambito dello sport nazionale.
Il definitivo affermarsi del soldato professionista apre oggi una pagina nuova nell'ambito dello sport militare ed in particolare in quello d'eccellenza. Il rilancio di questo settore offre ottime opportunità alla Forza Armata. Da essi l'Istituzione si attende un significativo contributo al consolidamento del senso di appartenenza nonché di fungere da stimolo per l'attività sportiva diffusa, anche attraverso il potenziamento del numero e della qualità degli istruttori.
In tale prospettiva, accanto al tradizionale sport di massa, che mantiene inalterata la sua fondamentale valenza, si è ritenuto opportuno e conveniente rilanciare su nuove basi lo sport d'eccellenza che fino agli anni '60 ha dispensato alla Nazione allori mondiali e medaglie olimpiche con i colori dell'Esercito, istituendo la figura professionale dell'atleta militare.
Le pagine che seguono sono dedicate alla struttura sportiva della Forza Armata, alle attività svolte, alla normativa d'accesso.