AVVISO
L'ARCHIVIO STORICO DELLO STATO MAGGIORE DELL' ESERCITO E' TEMPORANEAMENTE CHIUSO AL PUBBLICO A CAUSA DI LAVORI INFRATRUTTURALI.
L'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (AUSSME) è l'istituto deputato alla conservazione della documentazione militare, prevalentemente di carattere operativo, atta a permettere la ricostruzione storica degli eventi riguardanti la vita della Forza Armata. Tale funzione è strettamente correlata ai compiti propri dell'Ufficio Storico, di cui l'Archivio è parte integrante, organicamente definito come una sua Sezione. L'Ufficio Storico ha svolto la funzione di custode della documentazione militare e di motore propulsore per gli studi di storia militare, sia con lo scopo di trarre ammaestramenti utili all'Esercito, sia per salvaguardarne il patrimonio spirituale e tramandarne le tradizioni.
Tra i compiti originari dell'Ufficio, vi era quello archivistico per “raccogliere ed ordinare le memorie che hanno riguardo alla Topografia del Paese ed alla sua statistica considerate sotto l'aspetto militare […] i documenti e le notizie atte a presentare una conoscenza esatta e completa dello stato dell'Armata, delle istituzioni militari del Regno e i mezzi di difesa delle sue fortezze e delle riserve di cui può disporre in caso di guerra" e quello storico-pubblicistico consistente nel “compilare dietro documenti autentici raccolti nell'Archivio del Corpo od altrove, la storia delle campagne e degli avvenimenti militari del paese, oppure anche le memorie relative alle guerre contemporanee".
Per facilitare lo svolgimento di tali mansioni e per una maggiore comodità sia nel classificare i documenti d'interesse militare sia nel consultarli, l'Ufficio venne dotato di un suo Archivio, il quale era una frazione staccata dell'Archivio generale del corpo di Stato Maggiore. Questo “piccolo Archivio" conteneva le carte e i manoscritti, ossia le memorie, relazioni e piani relativi agli oggetti di studio e i documenti relativi alle campagne di guerra del Regio Esercito. Tra l'iniziale nucleo di documentazione definita dalle
Istruzione sull'Uffizio Militare del R. Corpo di Stato Maggiore per la formazione del relativo Archivio, oltre agli studi e ai piani correnti, vi era un corpus strettamente storico costituito da una raccolta dei piani militari relativi alle campagne dal 1742 al 1747, dalle "carte" delle campagne 1848-49 e della Guerra d'Oriente (Crimea).
L'impostazione iniziale, di conservazione della documentazione ai fini storici e, nello stesso tempo, di supporto alle attività dello Stato Maggiore, attraverso le varie evoluzioni organiche e organizzative dell'Ufficio, rimase immutata fino alla fine del Secondo conflitto mondiale; ciò ha permesso, nel tempo, di preservare un'enorme massa documentale di grande valore, riguardante la storia dell'Esercito Italiano, particolarmente rispetto alle fasi della formazione dell'Unità nazionale, terminata con la Prima guerra mondiale. Nel periodo tra le due guerre mondiali l'Ufficio fu impegnato soprattutto nell'opera di salvaguardia del patrimonio e della memoria della partecipazione italiana al Primo conflitto mondiale, attraverso la raccolta di documenti e relazioni e la loro elaborazione, l'osservazione della storiografia straniera e un'intensa attività editoriale.
Attualmente l'Archivio dell'Ufficio Storico, nel quale è organicamente collocato come 2ª Sezione, ha sede in Roma in via Lepanto. L'Archivio possiede un patrimonio documentale valutato in circa otto milioni di documenti, suddivisi in fondi in continua espansione, grazie alle acquisizioni provenienti da più soggetti militari produttori e da donazioni private. L'Archivio dispone anche di una raccolta iconografica, costituita da immagini fotografiche, cartoline militari e calendari prodotti da Enti e Reparti. Il materiale fotografico è valutato intorno al mezzo milione d'immagini su supporti vari (stampe, negativi, lastre, diapositive) riguardanti le principali campagne di guerra, in particolare Prima e Seconda guerra mondiale e l'immediato dopoguerra. Le cartoline, circa 30000, dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri, provengono in gran parte da collezioni private. L'Archivio conserva inoltre il cosiddetto “Codice Cenni", una vasta raccolta concernente la produzione artistica del disegnatore Quinto Cenni e di suo figlio Italo, continuatore dell'opera del padre.
L'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito è oggi inserito a pieno titolo nell'organizzazione archivistica nazionale e conseguentemente aperto alla consultabilità secondo i limiti di legge in vigore. L'art. 30 del Decreto Legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, Testo unico sui beni culturali e il successivo art. 41, comma 6 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio, hanno ufficialmente esentato gli Stati Maggiori delle Forze Armate dal versamento della documentazione di carattere militare e operativo all'Archivio Centrale dello Stato. Conseguentemente, nel 2009, con Circolare n. 4639 del 16 settembre dello SME - V Reparto Affari Generali - Ufficio Storico, tenuto conto dell'equiparazione dell'Archivio dell'Ufficio Storico ad Archivio di Stato, sono stati regolamentati la tutela del patrimonio documentale e il versamento della documentazione da operarsi da parte dei Comandi e degli Enti della Forza Armata.
Attualmente l'Archivio continua a incrementare il proprio patrimonio, principalmente tramite l'acquisizione del carteggio degli uffici dello Stato Maggiore dell'Esercito e delle aree di vertice dipendenti. Di particolare rilievo, inoltre, per l'accrescimento dell'Archivio e per la futura ricostruzione delle vicende riguardanti l'Esercito, sono le “Memorie Storiche" (documenti descrittivi a carattere annuale relativi all'organizzazione in atto e alle attività istituzionali svolte, addestrative e operative, compilati da tutti i Comandi di Grandi Unità, i Reparti, le Direzioni, gli Enti e le Scuole della Forza Armata), nonché i carteggi e i diari storico-militari riguardanti le Missioni nazionali (ordine pubblico, salvaguardia del territorio, pubbliche calamità) e i contingenti impiegati fuori area nelle Missioni internazionali di pace. L'Archivio continua a recepire, inoltre, la documentazione d'interesse storico militare proveniente dalle donazioni di personalità militari e di privati cittadini.