Il 4 maggio 1861, con Decreto del Ministro Fanti, l'Armata Sarda, che aveva incorporato molti eserciti pre-unitari, prendeva la denominazione di Esercito Italiano.
I primi anni di vita non furono facili, poiché furono scanditi da una lunga e dura lotta al brigantaggio e dalla sfortunata conclusione della Terza Guerra d'Indipendenza, pur costellata di gloriose battaglie (1886 furono i caduti). Il 20 settembre 1870, portando a termine gli ideali unitari, il IV Corpo d'Armata agli ordini del Generale Raffaele Cadorna occupò Roma, ridando all'Italia la sua naturale Capitale.
Dopo un periodo caratterizzato da un notevole lavoro di riordinamento e potenziamento (Ministro Ricotti), il 5 febbraio 1885 il Col. Tancredi Saletta, con un Corpo di spedizione di 800 uomini, sbarcò a Massaua, aprendo così il periodo coloniale; dopo una lunga campagna di penetrazione in Africa Orientale, Adua (1896) segnò la battuta di arresto.
Il 25 aprile 1897, un Corpo di spedizione italiano sbarcò a Suda, nell'isola di Candia, destinato a far parte di un Corpo interalleato incaricato della pacificazione dell'isola dopo la rivolta contro la dominazione turca. Incominciavano così gli impegni internazionali.
Di lì a poco, infatti, il 14 luglio 1900 venne costituito a Napoli un Corpo di spedizione internazionale con il compito di porre fine alla rivolta dei "Boxers" e difendere i Protettorati europei.
L'Esercito Italiano fu impegnato in massa, il 29 settembre 1911, con la campagna libica nella guerra italo-turca; il 5 ottobre le sue truppe sbarcarono a Tripoli.
La guerra italo-turca si concluse con l'occupazione del Dodecanneso (primavera 1912) e la conquista del Fezzan (9 agosto 1913 - 12 agosto 1914).