L'Undicesima battaglia dell'Isonzo fu combattuta dal 17 al 31 agosto 1917.
Il generale Cadorna aveva concentrato tre quarti delle sue truppe presso il fiume Isonzo: 600 battaglioni (52 divisioni) con 5.200 pezzi d'artiglieria. L'attacco fu sferrato su un fronte che si estendeva da Tolmino (nella valle superiore dell'Isonzo) fino al mar Adriatico. Gli italiani attraversarono il fiume in più punti su ponti di fortuna, ma lo sforzo maggiore venne fatto sull'altopiano della Bainsizza, la cui conquista aveva lo scopo di far proseguire l'avanzata e di rompere le linee austro-ungariche in due, isolando le roccheforti del Monte San Gabriele ed Hermada.
Dopo un combattimento aspro e sanguinoso, la 2ªArmata (comandata dal generale Capello), fece indietreggiare gli austro-ungarici, conquistando la Bainsizza e il Monte Santo. Altre postazioni furono occupate dalla 3ª Armata del Duca d'Aosta. Comunque, il Monte San Gabriele ed il Monte Hermada si rivelarono inespugnabili, e l'offensiva si arrestò. Dopo la battaglia, le forze austro-ungariche erano sull'orlo del collasso, e non avrebbero potuto sostenere un altro attacco.
Gli italiani alla fine avevano conquistato il margine occidentale dell’altopiano della Bainsizza-S. Spirito e raggiunto la strada di Chiapovano e M. Santo. Furono anche conquistate le alture di Selo e Starikokva e le pendici dell’Ermada.
Le perdite italiane furono di 18.974 caduti, 89.173 feriti, 35.187 dispersi.