
"Fede e Valore"
Ordine Militare d'ItaliaDecreto 5 giugno 1920
Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 1918) (All'Arma di Fanteria).
Medaglia d'Oro al Valor MilitareDecreto 31 dicembre 1947
Falange temprata, traeva dalle auree insegne della passata guerra, motivo di nuova gloria, in giorni di epica lotta, i suoi fanti, degni del loro motto "Fede e Valore" travolgevano di slancio il nemico fino ad affrontarlo in un formidabile campo trincerato (Borgo Tellini-Kalibaki), che attaccavano con tenacia e notevoli sacrifici di sangue conquistando posizioni saldamente e tenacemente contese (lago Zerovina - quota 1201 - Burtopa - fiume Kalibaki - quota 935 - fiume Kormos - quota 889 (Profeta Elia) - Ripitisti - Gribiani ). Di fronte a violenti contrattacchi nemici, condotti con forze soverchianti contendeva il terreno palmo a palmo, facendo dei loro petti valido baluardo contro cui l'avanzata nemica si infranse e si arrestò con perdite rilevanti (Doliana - Vesane - Makricampos - Cippo 21 - M. Bureto - Quota 1640 - Sella Radati - Tepeleni - Lekeli). Nell'offensiva di aprile con mirabile slancio travolgevano le resistenze accanite ed ostinate opposte dal nemico e il 17 raggiungevano Argirocastro, catturando prigionieri e ingente bottino (Fronte greco, 20 ottobre 1940 - 23 aprile 1941).
Medaglia d'Oro al Valor MilitareDecreto 5 giugno 1920
In epiche lotte a S. Martino del Carso e sul Monte S. Michele (novembre 1915, giugno 1916) diede sublimi prove di ardimento, di tenacia e di spirito di sacrificio, riconfermando le stesse sue belle qualità guerriere nelle aspre mischie sull'altipiano della Bainsizza (agosto 1917). Nell'offensiva austriaca del giugno 1918 sul Piave, compreso del suo dovere altissimo verso la Patria in quell'ora suprema, scrisse col sangue dei suoi migliori Fanti pagine di gloria imperitura, sostenendo con impeto ed ardore sovrumani, in cinque giorni di lotta furibonda, il formidabile urto delle masse avversarie a Villa Premuda, travolgendole con magnifico slancio a C. Fuma e contenendole eroicamente a C. Ninni; impareggiabile esempio del più fulgido valore e del più alto patriottismo.
Medaglia d'Argento di BenemerenzaDecreto 5 giugno 1910
Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto calabro - siculo del 28 dicembre 1908.