La storia del Comando della Regione Militare Centrale inizia nel 1870 quando Roma viene ricongiunta al resto dell'Italia ormai unita, segnando così il culmine del nostro Risorgimento. Il 15 agosto 1870 viene costituito un Corpo d'Armata speciale che assume il nome di IV Corpo d'Esercito che rappresenterà il primo Comando di Grande Unità dell'Esercito Italiano a stabilirsi in Roma dopo la caduta dello Stato Pontificio.
Trasformato nel 1871 in Comando Generale di Corpo d'Esercito di Roma, nel 1873 assume il numerico di 5°, con giurisdizione sulle Divisioni di Roma, Perugia e Firenze che scambia poi con Chieti.
Un decreto del 1877 che istituisce dieci Comandi di Corpo d'Armata, con attribuzioni di carattere prevalentemente territoriale ed amministrativo in pace, di mobilitazione in guerra, dispone nella Capitale la sede del VII Comando di Corpo d'Armata sottoponendo ad esso le Divisioni Militari Territoriali di Roma e di Chieti.
Mutato nel 1883 il numerico in IX Corpo d'Armata, costituito il Comando Militare della Sardegna, con sede a Cagliari, non subirà altre variazioni ordinative fino al 1926.
Mobilitato per la Prima Guerra Mondiale il IX Corpo d'Armata si raduna in Cadore schierandosi sulla linea Croda Grande - San Pellegrino - Marmolada - Monte Porè - pendici meridionali delle Tofàne e preparando l'investimento degli sbarramenti austro-ungarici che attacca più volte conquistando il massiccio del Col di Lana, la cui cima, occupata il 7 novembre, viene perduta nella notte successiva.
Seguono gli anni sanguinosi fino alla vittoria che vede il IX Corpo raggiungere Pergine (TN) il 3 novembre del 1918.
Dopo il rientro dell'Esercito vittorioso nelle sedi di pace, il Comando di Roma diventa il VII Comando di Corpo d'Armata che comprende le Divisioni Territoriali di Roma (19^), Livorno (20^), Perugia (21^) e Cagliari (22^). Dal 1° gennaio 1927, prende il numerico di VIII Corpo d'Armata e risulta costituito dalle Divisioni 21^ ("Roma") e 22^ ("Perugia").
All'indomani dello scoppio della guerra l'VIII Corpo d'Armata viene impiegato nel corso della battaglia delle Alpi Occidentali (21-24 giugno 1940) all'interno della 1^ Armata, ma la rapida conclusione delle ostilità non gli consente di entrare in azione. Quattro mesi dopo il Corpo viene trasferito in Albania e posto alle dipendenze dell'11^ Armata fino all'armistizio.
A Roma, intanto, in seguito alla mobilitazione dell' VIII CORPO, le funzioni di comando vengono esercitate dal Comando di Difesa Territoriale, emanazione diretta dell'Ispettorato di Gruppo di Zone Militari di Roma costituitosi nel 1935.
Il Comando di Difesa Territoriale di Roma, che dipende sempre dal Comando dell'VIII Corpo, ha inizialmente giurisdizione su Roma, Firenze, Perugia, Pisa e Ancona. Con la costituzione nel 1936 del Comando di Difesa Territoriale di Firenze, continuano a dipendere da esso solo Roma e Perugia oltre alla difesa costiera e la sicurezza delle comunicazioni e impianti della zona militare di Pisa.
Le vicende politiche militari del 1943 determinano a Roma una situazione estremamente incerta e confusa che porteranno alle ore 16 del 10 settembre alla resa della Capitale occupata dai tedeschi.
Dopo la liberazione di Roma, l'organizzazione militare della città viene provvisoriamente affidata al Comando Militare Lazio-Umbria-Abruzzo che mantiene la stessa struttura che aveva assunto durante la Resistenza.
Nel giugno 1946 si costituisce a Roma l'VIII Comando Militare Territoriale con giurisdizione sulle Zone Militari di Roma e di Perugia che assume poi, a partire dal 1° luglio 1957, la denominazione di Regione Militare Centrale - VIII Comando Militare Territoriale.
La competenza territoriale si stende da quell'anno al Lazio, all'Abruzzo, all'Umbria, alla Sardegna e alle provincie di Macerata ed Ascoli Piceno nelle Marche.
il 31 dicembre 1981 la Regione Militare Centrale cede al neo costituito comando Militare della Sardegna la competenza sull'isola.
A partire dal 1° aprile 1983, a seguito del riassetto ordinativo dei Comandi Militari Territoriali, l'VIII Comiliter di Roma adotta la denominazione di Comando Regione Militare Centrale, inglobando nel suo territorio gli Enti ed i Reparti dislocati nelle provincie di Pesaro e di Ancona, già dipendenti dalla Regione militare Tosco-Emiliana.
Nel quadro di una ulteriore riconfigurazione nell'anno 1991, si attua la soppressione dei Comandi Militari di Zona e la contestuale costituzione dei Comandi Operativi Territoriali (COT). Il 10° COT, incentrato sul Cdo B. "ACQUI", ha giurisdizione sulla Regione Abruzzo, il 12° COT, con sede in PERUGIA, sulle Regioni Umbria e Marche. La Regione Lazio rimane sotto la giurisdizione del Cdo RMCE.
Il 1° luglio 1998, a seguito della soppressione del Comando della Regione Militare Centrale, si costituisce il Comando Militare Territoriale Lazio, posto alle dipendenze della Regione Militare Centro il cui Comando ha sede nella città di Firenze.
Dal 1° gennaio 2002, la denominazione muta in Comando Militare della Capitale e le funzioni di Comando Reclutamento e Forze di Completamento Interregionale Centro, assorbendo i Comandi Leva, Reclutamento e Mobilitazione di Roma e Firenze ed estendendo la propria giurisdizione alle Regioni Amministrative Umbria, Abruzzo, Emilia Romagna, Marche e Toscana.
Dal 30 Giugno 2007 il Comando si è riorganizzato e riconfigurato in Regione Militare Centro e Comando Militare della Capitale con giurisdizione territoriale sulle Regioni Amministrative Lazio, Umbria, Abruzzo, Emilia Romagna, Marche e Toscana, alle dipendenze del Comando Militare per il Territorio dell'Esercito (COMTER) con sede in Firenze.
Dal 29 giugno 2009, con la riconfigurazione dell’area COMTER, il Comando Regione Militare Centro e Comando Militare della Capitale ha conservato la giurisdizione sulla Regione Amministrativa del Lazio, cedendo il comando dei CME dipendenti alle Regioni Militari Nord e Sud. Il Comando è alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.