L’Esercito Italiano ha avuto ininterrottamente in Napoli, nella sede di Palazzo Salerno, un Alto Comando che, a partire dal 5 novembre del 1860, per motivi storici ed ordinativi ha cambiato denominazione mantenendo comunque inalterate le principali funzioni.
All’indomani del plebiscito che decretava l’unione delle Provincie meridionali al Regno d’Italia del 21 ottobre 1860 e qualche giorno dopo l’incontro del 26 ottobre 1860 a Teano tra Garibaldi ed il Re Vittorio Emanuele II, fu proprio il 5 novembre il giorno in cui il Generale Enrico Morozzo Della Rocca prendeva possesso di Palazzo Salerno a Napoli per stabilirvi il
Comado Generale delle provincie napoletane .
È in quel Comando che ha origini l’attuale
Comando delle Forze Operative Sud che ha ancora sede in Palazzo Salerno.
A partire dal successivo 20 dicembre 1860 le provincie meridionali già borboniche vengono interessate alla prima chiamata di leva (25.887 arruolati). Dal 1° gennaio il Comando Generale delle Province Napoletane fu trasformato nel
6° Gran Comando dell’Esercito Sardo con giurisdizione su tutto il territorio già Regno delle Due Sicilie. Da subito questo Comando fu interessato alla lotta contro il brigantaggio.
L’8 giugno 1862 all’interno del
6° Gran Comando fu costituito il
Comando per le Truppe Attive in funzione
antibrigantaggio.
Il 24 giugno 1869 venne istituito il
Gran Comando per la Bassa Italia e Napoli che fu successivamente rinominato
Comando Generale del III° Corpo d’Esercito con la 9^ e la 10^ Divisione alle dipendenze.
Nel 1871 venne decretato un nuovo ordinamento territoriale dell’Esercito. Da Napoli vennero a dipendere le Divisioni di Napoli, di Bari e di Salerno. La Sicilia divenne militarmente autonoma con la costituzione del Comando Generale delle Truppe in Sicilia, nella sede di Palermo e con le Divisioni di Palermo e Messina.
Il 30 novembre 1873 la nuova legge di riordino della circoscrizione territoriale militare suddivise il territorio nazionale in 7
Comandi Generali, articolati su Divisioni Militari Territoriali. A Napoli il
6° (Divisioni di Napoli, di Bari e di Salerno) e a Palermo il 7°. Il 22 marzo 1877 un decreto modificò la precedente legge del 1873 per istituire dieci
Comandi di Corpo d’Armata articolati su venti Divisioni Militari territoriali. A Napoli fu istituito, di conseguenza, l’8° Corpo d’Armata (il 9° a Bari ed il 10° a Palermo). Con provvedimento di legge dell’8 luglio 1883 i comandi di Corpo d’Armata furono elevati a 12 e venne costituito il Comando Militare dell’Isola di Sardegna. Il Corpo d’Armata di Napoli da 8° divenne
10° ( 9° a Bari e 12° a Palermo).
In vista della 1^ Guerra Mondiale nelle prime settimane del 1915 il
10° Corpo d’Armata fu mobilitato e combatté sul Carso, sugli Altipiani e sul Piave fino a Vittorio Veneto.
Al termine della guerra il 7 gennaio 1923 la legge di riordino della struttura territoriale dell’Esercito il
Corpo d’Armata di Napoli fu rinumerato come
8° con alle dipendenze la 23^ (Napoli), la 24^ (Salerno) e la 25^ (Catanzaro) Divisione Territoriale.
L’11 marzo 1926 i Corpi d’Armata furono elevati a undici e cambiarono numerazione: a Napoli il
10° Corpo d’Armata (25^ Divisione a Napoli, 26^ a Salerno e 27^ a Catanzaro). Il Corpo d’Armata di Palermo ridivenne Comando Militare della Sicilia.
Il
10° Corpo d’Armata fu mobilitato e schierato in Africa Settentrionale. Partecipò a tutti i cicli operativi. Nella Battaglia di
El Alamein (ottobre novembre 1942) fu responsabile del settore più a sud del dispositivo italo-tedesco, con alle dipendenze le
divisioni Brescia, Folgore, Pavia ed
Ariete. Prese parte a quella grande battaglia difensiva sino al suo scioglimento avvenuto il 7 novembre 1942.
A Napoli a settembre del 1943 verrà costituito il
Comando Forze Armate della Campania che il 15 luglio 1944, con lo spostamento del Governo del Comitato di liberazione da Salerno a Roma, fu denominato in
Comando Militare della Campania.
Il 13 gennaio del 1945 fu costituito il
10° Comando Militare Territoriale (C.M.T.) che il 1 luglio 1957 cambiò denominazione in
Comando regione Militare Meridionale (C.R.M.M.) con giurisdizione su Campania, Puglia, Basilicata e Calabria (esclusa la provincia di Reggio C.) e dal 1 aprile del 1983 anche sul Molise.
Dal 1 ottobre 1997 al 1 ottobre 1998, con l’attuazione del Nuovo Modello di Difesa, il C.R.M.M. viene scisso in 2 elementi: il
Comando Regione Militare Sud, a Napoli con competenze territoriali, ed il
2° Comando Forze di Difesa, con competenze operative, a S. Giorgio a Cremano. Nel 2007 il Comando Regione Militare Sud viene trasformato in
Comando Logistico Sud.
Nel 2016 si ha la riunificazione delle funzioni operative, addestrative, territoriali e logistiche dei preesistenti 2° Comando forze Operative, Comando Logistico sud e Comando Forze di Difesa Interregionale Sud (COMFODIS, in vita negli anni 2015 -2016) nel
Comando delle Forze Operative Sud (COMFOPSUD) che risulta, anche dal punto di vista storico, il più esteso e articolato dell’Esercito Italiano avendo:
- alle dipendenze la divisione
Acqui e le brigate
Granatieri di Sardegna,
Aosta,
Pinerolo,
Sassari e
Garibaldi;
- competenza territoriale ed infrastrutturale sulle regioni Lazio, Abruzzi (solo territoriale), Molise, Campania, Puglia Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia.
Dall’atto della costituzione il COMFOPSUD continua ad approntare le sue Unità per l’impiego in tutti i teatri operativi all’estero, essere responsabile delle operazioni di ordine pubblico in concorso alle forze di polizia (Strade sicure e Terra dei Fuochi) nelle regioni di competenza territoriale ove concorre alle operazioni di soccorso per pubbliche calamità e anti COVID.