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fonte: Stato Maggiore Esercito

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Da Kabul all’Italia, militari dell’Esercito in prima linea per l’evacuazione dei collaboratori afghani e del personale ancora presente nel Paese.

L’impegno dell’Esercito in favore dei cittadini afghani

​In seguito al deterioramento delle condizioni di sicurezza dell’Afghanistan e sin dall’avvio dell’operazione “Aquila Omnia”, che prevede l’evacuazione dei collaboratori afghani e delle loro famiglie, del personale diplomatico italiano e dei nostri connazionali ancora presenti nel Paese asiatico, militari dell’Esercito Italiano sono impiegati in prima linea nell’Aeroporto Internazionale “Hamid Karzai” di Kabul.

Paracadutisti dell’Esercito Italiano, provenienti dal 187° Reggimento della Brigata “Folgore”, garantiscono la sicurezza delle operazioni di imbarco insieme a un’aliquota di militari del Reparto Comando Supporti Tattici della Brigata “Granatieri di Sardegna” (per un totale di circa 30 uomini), impegnati in questi giorni all’interno del sedime aeroportuale della capitale afghana con il compito di coadiuvare le attività di individuazione e identificazione dei cittadini afghani che hanno collaborato con il contingente nazionale.

Sono stati inoltre attivati assetti del Comando Operazioni Forze Speciali (COFS), nell’ambito dei quali team dell’Esercito e delle altre Forze Armate sono pronti a intervenire in loco con brevissimo preavviso in caso di necessità.

A questi assetti si aggiungono i nuclei accoglienza e trasporti che l’Esercito ha messo a disposizione del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) e del Joint Force Headquarters (JFHQ) di Roma, per la gestione dell’accoglienza presso lo scalo aeroportuale di Fiumicino e per il trasferimento del personale presso apposite strutture alloggiative individuate dai Ministeri della Difesa e dell’Interno e dislocate su tutto il territorio nazionale. In tale quadro, l’Esercito ha messo a disposizione sei Basi Logistico-Addestrative (con un totale, a oggi, di più di 820 posti letto) presso le quali il personale proveniente dall’Afghanistan verrà temporaneamente ospitato e sottoposto a quarantena, nell’ambito della mitigazione del rischio CoVid-19. Alla data odierna sono 77 gli ospiti già presenti presso la Base dell’Esercito di Roccaraso (AQ), 120 in quella di Camigliatello Silano (CS), 80 a Colle Isarco (BZ), 104 a Edolo (BS) e 206 a Sanremo (IM); un’intera famiglia afghana si trova invece presso il Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito, nella città militare della Cecchignola.

Il Comando Militare della Capitale, con il proprio personale, gestisce le molteplici attività delle dipendenti Basi Logistico Addestrative e presso l’aeroporto di Fiumicino, operazioni costantemente monitorate da una sala operativa. “Aquila Omnia” è l’operazione avviata dallo Stato Maggiore della Difesa, su richiesta del Ministro Lorenzo Guerini, pianificata dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) e condotta dal Joint Force Headquarters (JFHQ). Essa prevede l’evacuazione dall’Afghanistan e il successivo trasferimento in Italia del personale diplomatico dell’Ambasciata italiana a Kabul, dei nostri connazionali e di tutti gli afghani che, a vario titolo, hanno collaborato con il Ministero della Difesa e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

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