fonte: Stato Maggiore Esercito

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Presentato il volume redatto dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito

Una pubblicazione accurata nel suo genere che ricostruisce l'evoluzione degli edifici della Roma militare negli ultimi secoli

​​​​Presso l’aula magna della facoltà di architettura dell’Università di Roma “La Sapienza”, è stato presentato il volume "Difendere Roma, Architettura militare della Capitale d'Italia, 1870-1943", pubblicato dall’Ufficio Storico dell’Esercito e curato dal professor Piero Cimbolli Spagnesi, Professore Ordinario di Storia dell'Architettura Contemporanea.

Alla presenza del Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, Gen. C.A. Gaetano Zauner, l’evento è stato scandito dagli interventi del Preside della Facoltà di Architettura dell’Università “Sapienza”, Prof. Orazio Carpenzano, del Capo del V Reparto Affari Generali dello Stato Maggiore dell’Esercito, Gen. D. Paolo Raudino, del Rettore dell’Università telematica "Sapienza" - Università di Roma, Prof. Antonello Biagini, e della Direttrice del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura dell’Università "La Sapienza", Professoressa di architettura Daniela Esposito. All’evento erano inoltre presenti numerosi ospiti e rappresentanti del mondo accademico, militare e religioso.

Il Gen. C.A. Zauner, nel suo intervento, ha sottolineato: ”il contributo del mondo accademico e dei ricercatori è fondamentale per il sostegno morale e culturale delle Istituzioni militari. C​​on questo lavoro, incentrato sui forti, sulle caserme e sugli edifici militari di Roma, l'Ufficio Storico, in collaborazione con la Sapienza - Università di Roma, colma una lacuna importante nella storiografia dell'architettura militare d'epoca contemporanea……Roma, capitale dell'Italia unita, aggiunge allo straordinario patrimonio archeologico, culturale, di cui è custode, degli esempi di ingegno. E l'opera che oggi abbiamo presentato ci dona degli sforzi compiuti per assicurarne la difesa”. Per la prima volta, le difese e le opere militari dell'Urbe, ubicate in tutti i quartieri della città, sono state prese in esame nella loro complessità, inquadrando i criteri costruttivi e i progetti edilizi nella realtà politico-militare dei particolari momenti storici in cui furono ideati e realizzati.


Grazie alla disponibilità degli archivi militari dello SME, dell'ex Direzione del Genio Militare di Roma e dell'Istituto Storico di Cultura dell'Arma del Genio, gli autori hanno potuto attingere a documentazione in gran parte inedita e mai approfondita dagli storici. Ne è scaturita un'opera unica nel campo della produzione editoriale, dedicata alle costruzioni di difesa contemporanee e, più in generale, alle infrastrutture d'impiego militare; uno scritto che non si ferma a trattare di manufatti difensivi destinati a proteggere la città e le truppe che la difendevano, come le cinte murarie, le torri, i forti e il campo trincerato (edificato dopo la presa di Roma nel 1870 e la sua dichiarazione di Capitale del Regno d'Italia nel timore di sbarchi anfibi francesi sul litorale laziale) ma che analizza anche le infrastrutture militari commissionate dal Ministero della Guerra non destinate ad un diretto impiego bellico, quali l'ospedale del Celio, il Museo dell'Arma del Genio, il Sacrario Militare del Verano, il Vittoriano, gli edifici sedi di Ministeri militari e di alti comandi di Forze Armate. ​

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