Ieri pomeriggio, presso la biblioteca militare centrale dello Stato
Maggiore dell'Esercito, il Generale di Corpo d'Armata Claudio Graziano,
Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, è stato insignito della Medaglia
d’Oro al merito della Croce Rossa Italiana, per l’intensa attività
svolta come Force Commander e Head of Mission della missione Unifil dal
2006 al 2009.
Il Generale Graziano, si legge nella motivazione, ha
contribuito a sviluppare, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana,
progetti di cooperazione civile e militare nell’intera area di
responsabilità, nei confronti della popolazione locale, evidenziando
un’elevatissima sensibilità e una vicinanza ai nobili ideali del
Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, contribuendo
significativamente al processo di stabilizzazione della delicata area
Mediorientale.
Il riconoscimento, è stato consegnato dal Presidente
Nazionale della Croce Rossa Italiana e vice presidente della croce Rossa
Internazionale, Avv. Francesco Rocca, alla presenza dell’Ispettore
nazionale del Corpo Militare della CRI, Maggior Generale Gabriele Lupini
e dell’Ispettrice nazionale del Corpo delle Infermiere volontarie,
Sorella Mila Brachetti Peretti.
Durante la cerimonia il Capo di Stato
Maggiore dell'Esercito ha ricordato come "l'Esercito ha avuto una
stretta collaborazione con il Corpo delle Infermiere Volontarie in tutte
le missioni internazionali.
Il Corpo Militare della C.R.I. e delle
Infermiere Volontarie – ha ricordato il generale - è stato presente
anche nella prima missione italiana all'estero del dopoguerra sotto
l'egida dell'ONU intervenendo in Corea con un ospedale da campo. La
Croce Rossa Italiana - ha concluso il Generale - ha portato ovunque i
propri valori che sono condivisi dalle Forze Armate e dall'Esercito
Italiano".
Il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, nel
ricordare che quest'anno ricorre il 150° anniversario dalla fondazione
del Corpo, ha sottolineato come "la storia della Croce Rossa Italiana è
indissolubilmente legata alla storia dell'Esercito, con un tratto di
ausiliarietà che non vogliamo perdere perché è una caratteristica di cui
siamo orgogliosi. La protezione delle istituzioni si accompagna alla
protezione dei più' deboli. In questo le nostre due istituzioni trovano
una sintesi perfetta quando sono chiamate a collaborare".