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fonte: COMFOTER di Supporto

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L’Arma che “azzera le distanze” al servizio del Paese.

L’Arma che coniuga storia e tradizioni con la più moderna professionalità e tecnologia celebra oggi la sua festa

Ricorre oggi l’Anniversario dell’Arma delle Trasmissioni, simbolicamente legato alla seconda Battaglia del Piave, meglio nota come “Battaglia del Solstizio”. Nel corso di tale evento, l’Arma delle Trasmissioni, all’epoca specialità collegamenti dell’Arma del Genio, contribuì in maniera determinante con i propri telegrafisti, marconisti e radiotelegrafisti a respingere l’avanzata delle truppe austro-ungariche e a realizzare uno tra i più significativi eventi militari della nostra storia.​

Le trasmissioni, tuttavia, affondano le proprie radici in un passato ben più remoto: sin dai tempi antichi, infatti, l’umanità ha avuto la necessità di comunicare a distanza. Tale esigenza risultava ancora più importante nel corso di azioni belliche, quando ordini e notizie dovevano essere scambiate il più rapidamente possibile, cercando di superare celermente le linee del fronte. ​

In quest’ambito, il primo mezzo utilizzato fu il fuoco notturno, che si perfezionò e progredì successivamente con la stazione a fiaccola romana usata da Giulio Cesare nella campagna contro i Galli e con la torre di segnalazione romana di Enea, oggi assunta come simbolo dell’Arma delle Trasmissioni.​

Nel corso della storia una tappa decisiva per le trasmissioni fu segnata certamente dall’invenzione del telefono e del telegrafo, nella prima metà dell’800, seguita da quella della radio, nel 1894 ad opera di Guglielmo Marconi. Il largo utilizzo di tali mezzi e l’ampliamento delle competenze affidate ai trasmettitori durante la I e la II Guerra Mondiale determinarono, il 16 maggio del 1953, la scissione dall’Arma del Genio, con la ridenominazione della specialità “Genio Collegamenti” in specialità autonoma “Trasmissioni”, con propri fregi e le tradizionali mostrine blu elettrico contornate dal rosso cremisi. Fu poi il 30 dicembre del 1997 che venne sancita, dal punto di vista legislativo, la nascita dell’Arma e, successivamente, consegnata la Bandiera di Guerra dell’Arma, il 30 giugno del 1998, decorata con una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito concessa con la seguente motivazione: “Fin dal momento della sua costituzione, 1953, innestandosi su una lunga e gloriosa tradizione nel settore dei collegamenti militari, l'arma delle Trasmissioni si è costantemente prodigata, con generosità ed ammirevole spirito di servizio, in difficili e complessi interventi, volti alla realizzazione o al ripristino di sistemi di comunicazione, a supporto di situazioni operative importanti e diversificate, sia in territorio nazionale sia lontano dalla madre Patria. Il suo contributo è sempre stato prezioso e fondamentale per consentire l'attività di comando e controllo, con particolare riferimento alle operazioni di soccorso in occasione di pubbliche calamità (Vajont, Sicilia, Friuli, Toscana, Campania - Basilicata), alle operazioni per missioni di pace (Libano, Namibia, Kurdistan, Albania, Somalia e Mozambico) ed alle operazioni di controllo del territorio ("Forza Paris" - "Vespri Siciliani"). Le elevate qualità professionali e lo spirito di sacrificio del personale dell'Arma, le caratteristiche di modernità tecnologica dei mezzi in dotazione e la prontezza operativa delle sue unità, hanno contribuito sostanzialmente all'efficacia degli interventi operativi ed al prestigio dell'Esercito Italiano (Roma, 1° giugno 1953 - 8 marzo 1993)”.​

Nei decenni seguenti, in uno scenario caratterizzato da una continua e rapidissima evoluzione tecnologica e con una crescente necessità di collegamenti sicuri, veloci e durevoli, l’Arma delle Trasmissioni, suddivisa nelle specialità Telematica e Guerra Elettronica, grazie all’alta professionalità e abilità dei propri uomini e delle proprie donne e alla capacità di adeguarsi ai sempre più crescenti compiti istituzionali, continua a garantire il successo delle operazioni alle quali l’Esercito prende parte sia in Patria, sia fuori dal territorio nazionale: dal supporto C.I.S. (Communication Information Systems), allo sviluppo delle nuove tecnologie in ambito Cyber Space, collocandosi a pieno titolo tra le componenti più moderne e tecnologiche della Forza Armata, divenendo una pedina operativa fondamentale in termini di competenze, capacità e sviluppo tecnologico.

Auguri, Trasmettitori dell’Esercito Italiano! ​


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