I genieri dell'Esercito fanno brillare una bomba d’aereo della II Guerra Mondiale.
Neutralizzato un ordigno bellico grazie ai genieri dell’Esercito
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Nei giorni scorsi, i genieri dell’Esercito, effettivi al reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore (BO), hanno disinnescato un ordigno bellico, rinvenuto durante i lavori per la messa in sicurezza di un versante della viabilità autostradale nel Comune di Sasso Marconi.
L’ordigno, una bomba d’aereo, del peso di circa 500 libbre (pari a 243 Kg) è stato rinvenuto in pessime condizioni di conservazione ma ancora attiva.
Le operazioni, dirette e coordinate dalla Prefettura di Bologna e dal Comando Forze Operative Nord di Padova, si sono svolte in tre fasi: durante la prima è stata costruita sul luogo di rinvenimento, attorno alla bomba, una struttura temporanea di protezione per la mitigazione degli effetti dovuti ad una esplosione accidentale; nella seconda fase si è provveduto alla neutralizzazione degli ordigni tramite la rimozione dei sistemi di innesco; nella terza fase infine, in un’area opportunamente condizionata al fine di tutelare la pubblica incolumità, è stata fatta brillare la bomba d’aereo.
La realizzazione delle strutture di protezione ha permesso di ridurre il rischio derivante dagli effetti di eventuali esplosioni accidentali, permettendo l’evacuazione di sole sei famiglie. Tale traguardo è il risultato di una lunga attività di sperimentazione portata a termine dal Centro di Eccellenza C-IED dell’Esercito in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Per garantire un’adeguata cornice di sicurezza, durante le operazioni di rimozione dei sistemi di innesco, è stato necessario interrompere parzialmente la viabilità della variante della SS64 “Porrettana” oltre ad alcune strade comunali e provinciali viciniore alla zona di ritrovamento dell’ordigno.
L’esperienza degli specialisti dell’Esercito di Castel Maggiore è testimoniata dagli oltre 350 interventi svolti nel corso dell’ultimo anno, nella propria area di competenza (Regione Marche, Umbria e nelle province di Bologna, Forlì Cesena, Rimini e Firenze).
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