Dopo la radicale "riforma Baistrocchi" del 1931 che aveva aggiornato ed abbellito le austere tenute degli anni venti, la divisa del combattente veniva nuovamente rivisitata per adeguarla al conflitto.
Bisogna anzitutto dire che le tenute di Ufficiali, Sottufficiali e Truppa differivano fra loro per qualità sia della stoffa che della fattura. Gli Ufficiali ed i Sottufficiali usavano il panno "cordellino" di colore assai più chiaro della tenuta della truppa.
Inoltre non esisteva sul territorio nazionale una uniforme "estiva". Era consentito non indossare la giacca con la tenuta di "marcia" ma pantaloni e calzature restavano invariati.
L'Uniforme Modello 40 e le sue "derivate" differivano dalla precedente per l'abolizione dei colletti colorati o di velluto nero profilati dei colori delle armi e dei paramano, soltanto per la truppa, prima realizzati a punta ed ora semplificati in una fascia senza guarnizioni.
Nell'occasione nacquero le mostrine sottopannate e le fiamme a tre punte dei reggimenti di Cavalleria "Nizza", "Piemonte", "Savoia", "Genova", "Novara" ed "Aosta".
La tenuta della truppa si costituiva di una giubba a tre bottoni di frutto e quattro tasche a toppa con cannello centrale e patta chiusa da un bottoncino di frutto. I paramano erano a fascia senza profilature colorate e le controspalline fisse fermate anch'esse da un bottoncino di frutto verde. I pantaloni differivano per le armi a piedi od a cavallo ed erano fermati sul polpaccio sia dalle fasce mollettiere che da calzettoni o gambali di pelle.
La giubba era in parte foderata.
I petti della giacca, aperti, erano tagliati rendendo possibile la chiusura del collo della giubba ed un'asola era presente sul bavero sinistro. Sulla schiena un ampio tascone alla cacciatora era chiuso sui fianchi dai soliti bottoncini di frutto. Un cinturino di stoffa con bottoncini serrava l'uniforme alla vita.
Confezionata con materiali sempre più scadenti, si logorava rapidamente dimostrandosi pressocchè inadatta in tutte le situazioni.
Gli Ufficiali e Sottufficiali, ricevettero a discrezione, il panno o le tenute da truppa ed in parallelo furono autorizzati ad "adattare" le eleganti tenute in panno cordellino grigie, alla tenuta di guerra. La quantità di piccoli particolari da ritoccare, moltiplicato per la massa di Ufficiali e Sottufficiali richiamati in servizio, la difficoltà o la noncuranza per le norme tanto severe, giudicate inutili per una guerra che doveva essere veloce ed indolore, comportarono la commistione di capi di ogni modello che rimasero in circolazione per l'intera durata del conflitto. Oltremare, nell'Africa Orientale (AOI) come in Libia, le tenute dei Nazionali erano simili a quelle continentali ma confezionate in tela cachi. Le giubbe hanno il fascinoso nome di sahariane e sono caratterizzate dall'ampiezza, dalle maniche chiuse da polsini, dall'assenza di mostreggiature sostituite dalla sola stelletta e dal fregio dell'arma presente sulle controspalline nere. Il collo, portato chiuso ha baveri particolarmente ampi e gli spalloni terminano direttamente sui taschini superiori dei quali costituiscono la pattina a punta chiusa da bottone. La truppa indossa un camiciotto simile alla tenuta europea. Anche su questo fronte però dove il sole logora i tessuti, le tenute dei combattenti cambiano rapidamente colore e composizione. Appaiono pantaloncini corti, sandali, camicie anche di preda bellica.