Il XX Corpo d'Armata è al comando del generale Giuseppe De Stefanis. Costituito da unità motorizzate e corazzate è il nocciolo duro delle forze corazzate italiane. La grande Unità complessa è costituita da:
Stato Maggiore
Quartier Generale
Comando Artiglieria
Comando Genio
Truppe e Servizi di Corpo d'Armata
2^ compagnia Bersaglieri motorizzata
8^ batteria da 20 mm. c.a. /132° rgt.a.
XXIV battaglione misto genio
La divisione corazzata Ariete, costituita dall'8° reggimento bersaglieri, dal 32° reggimento fanteria carrista e dal 132° reggimento artiglieria corazzata, ebbe origine, nel febbraio 1939, dalla 2^ brigata corazzata.
All'inizio del 1941 la divisione venne inviata in Africa settentrionale.
Durante la prima controffensiva italo-tedesca, la grande unità non fu impiegata in maniera organica, ma l'8° reggimento bersaglieri comandato dal colonnello Ugo Montemurro concorse a formare vari gruppi tattici che si distinsero brillantemente nel corso delle operazioni. Dal 1 settembre 1941 l'Ariete inquadrò anche il 132° reggimento fanteria carrista, e, a partire da questa data, la divisione prese parte a tutti i fatti d'arme in Africa settentrionale.
Durante la battaglia di El Alamein la divisione operò in riserva fino al 4 novembre quando fu gettata nella mischia contro la 7^ divisione corazzata britannica con i suoi possenti carri Grant e Shermann di fabbricazione americana. Famoso è rimasto il testo dell'ultimo messaggio radio captato dal Comando dell'Armata: "Carri nemici irrompono spalle Ariete. Con ciò Ariete circondata. Carri Ariete combattono"
Il 21 novembre 1942 la divisione fu considerata sciolta anche se piccoli nuclei inseriti in altre formazioni parteciparono alle successive operazioni fino alla resa in Tunisia il 13 maggio 1943.
Il 1° aprile 1943 La divisione fu ricostituita in Italia, combatte contro i tedeschi e fu ancora sciolta il 12 settembre dello stesso anno.
Nuovamente in vita dal
1° giugno del 1948 l'Ariete è oggi una delle Brigate di punta delle forze operative terrestri dell'Esercito Italiano.
Si costituisce nel novembre 1939 con i reggimenti 33° carri, 12° bersaglieri ed il 133° reggimento artiglieria "Littorio".
Impegnata prima alla fronte alpina quindi nei balcani, giunge in Africa Settentrionale nel 1941. Qui sostituisce il 33° con il 133° carri. Partecipa alla battaglia di El Alamein dove, nel novembre 42 si scioglie.
Mai più ricostituita come Grande Unità, sopravvive il 12° bersaglieri ricostituito nel 1992, il 33° carri ricostituito nel 1993 e sciolto nel 2000 mentre il 133° carri è stato ricostituito e sciolto nel periodo 1992 - 1995.
Si costituisce il 4 aprile 1939 con i reggimenti 65° e 66° fanteria, il 21° reggimento artiglieria per divisione di fanteria.
Nel 1938 riceve in organico il 9° reggimento Bersaglieri che perderà durante la campagna d'Africa. La Divisione è impegnata alla fronte alpina nel 1940 e dal 1941 giunge in Afica Settentrionale.
Partecipa alla battaglia di El Alamein e si scioglierà soltanto nel maggio '43 in Tunisia.
Ricostituita come Grande Unit nel 1991.
Oggi sopravvivono il
66° Trieste ricostituito nel 1975 ed il
21° artiglieria in vita dal 1950.