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Security Force Assistance (SFA)

La Storia

​Il radicale mutamento negli ultimi anni del contesto internazionale, una sempre più frequente rottura di equilibri tra poteri economici, sociali e geografici, ha provocato in questi ultimi anni profondi cambiamenti nelle capacità, nelle strutture e nelle dottrine d’impiego militari.
Così anche il concetto di Security Force Assistance (SFA) ha visto una forte evoluzione negli ultimi tempi, divenendo progressivamente l’approccio di riferimento nella condotta di operazioni di Stabilizzazione e Ricostruzione e nella Riforma del Settore di Sicurezza, attività a lead civile e nelle quali la componente militare rappresenta uno dei molteplici attori. Tali operazioni, che rientrano nelle più ampie iniziative di “Nation Building” e “Defence Capacity Building”, volte sia alla prevenzione dei conflitti sia alla risoluzione delle crisi regionali, richiedono, al fine di risultare efficaci, una forte collaborazione e cooperazione nonché una sentita sinergia tra tutti gli attori che operano sul campo, i quali devono essere tutelati attraverso la garanzia di requisiti minimi di sicurezza.
In tale contesto, le attività di Security Force Assistance si estrinsecano nel fornire “assistenza militare” alle Forze di Sicurezza Locali (Local Security Forces), nel creare e sviluppare capacità sostenibili nel tempo al fine di mettere le Istituzioni legittime e le Forze Locali nelle condizioni di poter mantenere la sicurezza senza l’intervento internazionale. Tali azioni non rappresentano, di fatto, solo l’erogazione di attività formative e addestrative, ma costituiscono, in generale, un processo ben più complesso ed articolato al fine di realizzare il progressivo trasferimento delle responsabilità.

Le esperienze finora maturate dalla F.A. e dai principali Paesi alleati/partner nella condotta delle attività di SFA dimostrano come l’efficacia delle stesse dipenderà sempre più dalla capacità di impiegare personale all’uopo formato, predisposto culturalmente e con adeguata preparazione professionale e linguistica.
Nell’ottica di capitalizzare tutte le esperienze finora maturate nel settore, sviluppare la specifica capacità nazionale e costituire un punto di riferimento per la preparazione del personale chiamato a svolgere attività di SFA, nel 2016 lo Stato Maggiore Esercito ha costituito il Centro Nazionale per le SFA, a lead Esercito, ma a disposizione della Difesa Italiana.

Tale iniziativa si inquadra in un progetto più ampio, che prevede la sua evoluzione in chiave interforze e multinazionale quale Centro di Eccellenza NATO (NATO Security Force Assistance Centre Of Exellence –NATO SFA COE), al fine di sfruttare al meglio anche le esperienze maturate dai Paesi Alleati, armonizzando e standardizzando al contempo il concetto di Security Force Assistance.
Per queste ragioni, e sulla perfetta integrazione della capacità con il concetto strategico della NATO (Lisbona 2010), nel settembre del 2016 il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha offerto il Centro Nazionale quale NATO SFA COE all’Allied Command for Trasformation (ACT), Comando strategico NATO volto a promuovere l'interoperabilità fra tutti i Paesi Alleati, iniziando così il processo di accreditamento in ambito Alleanza. Esso sarà una capacità unica nel suo settore ed un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale.