Il 1° luglio 1911 venne istituita in Piacenza l’Officina di Costruzioni di Artiglieria, ultima degli 11 stabilimenti di artiglieria risultanti da tutta una serie di nuovi insediamenti e di trasformazioni e dismissioni degli stabilimenti militari esistenti nell’ Italia preunitaria.
L’Officina di Costruzioni di Artiglieria di Piacenza fu costituita enucleando dalla locale Direzione di Artiglieria tre Laboratori denominati rispettivamente:
- Laboratorio Principale: addetto alla riparazione del carreggio (affusti, cassoni porta munizioni);
- Laboratorio Artifizi: destinato alla preparazione di cariche di lancio e artifizi vari (inneschi, cannelli, spolette, razzi);
- Laboratorio Caricamento proietti.
I primi due erano dislocati all’interno del Castello Farnesiano, sede dal 1863 della citata Direzione di Artiglieria mentre il terzo era dislocato in sede esterna, a circa 2 Km a ovest di Piacenza e diventerà noto col nome di “Pertite” dal nome dell’esplosivo utilizzato (in Italia era denominato “Pertite” l’acido picrico, un esplosivo dirompente molto utilizzato all’epoca).
Il 27 settembre 1928 il primo “grande” incidente sul lavoro: l’esplosione dello stabilimento Pertite aveva provocato tredici vittime e tre feriti gravi, mentre un secondo avvenne l’8 agosto del 1940 sempre nel comprensorio della Pertite: quando due tremendi scoppi causarono 47 vittime e numerosi feriti.
Si pensò anche alla preparazione del personale, potenziando la scuola apprendisti e al loro benessere, ampliando il Dopolavoro (prima come CRAL ed in seguito CRDD) per il quale furono costruiti anche un teatro, una piscina, campi da tennis, giardini ed altro.
Dall’inizio del 1940 alla fine del 1945 Piacenza visse uno dei più drammatici anni della sua storia. In questo contesto l’Arsenale Regio Esercito era una realtà importante per l’economia piacentina, nel 1941 il personale annoverava 2359 unità, di cui gran parte familiari dei militari al fronte, i più giovani assunti avevano 14 anni.
Nel 1995 inizia un processo di ristrutturazione dell’area difesa che vedrà parte in causa l’AEP affiancato allo STAVECO, entrambi gli stabilimenti perderanno la loro identità per confluire nel Polo di Mantenimento Pesante Nord.
Confluiscono al 1° gennaio 1999 in un nuovo Ente denominato Polo di Mantenimento Pesante Nord alle dipendenze del Comando Logistico dell’Esercito, con il compito primario il “mantenimento” delle artiglierie e dei veicoli da combattimento a 360° su tutti i componenti dei predetti sistemi d’arma (scafo, motore, materiali d’artiglieria) e sugli assiemi ottici, elettronici ed opto-elettronici. Successivamente il 1° gennaio 2008 accoglie le attività ed il personale del disciolto Laboratorio Pontieri confluiscano nel Polo di Mantenimento Pesante Nord.
A seguito della riorganizzazione dell’Area Logistica del Sostegno con la soppressione del Comando Logistico Nord, il 1° luglio 2015 il Polo assume alle dipendenze il 3° CERIMANT di Milano, il 15° CERIMANT di Padova e la SERIMANT di Treviso con i relativi depositi. Al Polo di Mantenimento Pesante Nord nel 2011 è stata conferita, dal consiglio comunale di Piacenza, la cittadinanza onoraria.