Il Comando si costituisce nel gennaio 2001 sulla base del preesistente Comando delle Forze di Proiezione, a sua volta erede del 3° Corpo d'Armata.
La storia del Terzo si riallaccia al 3° Grande Comando Militare che si costituisce a Parma il 1° aprile 1860 nel quadro della riorganizzazione dell'Esercito prevista dal decreto 25 marzo. Ha funzioni prevalentemente territoriali, ma in caso di guerra è in grado di trasformarsi in comando di corpo d'armata. Sotto la sua giurisdizione viene posto il territorio dell'Emilia delimitato dal corso dei fiumi Trebbia e Panaro.
Soppresso il 1° settembre 1865, in attuazione del decreto 25 giugno, si mobilita quale III Corpo d'Armata nel giugno 1866 per la terza guerra d'indipendenza, terminata la quale rimane ancora in vita fino all'agosto 1867.
Il 14 giugno 1869 è costituito in Napoli il Comando Generale del III Corpo d'Esercito che si trasforma nel 1873 in 3° Comando Generale e, a partire dal 22 marzo 1877, in III Corpo d'Armata. Assolve compiti territoriali ad esclusione dei periodi di mobilitazione relativi alle campagne di guerra.
Nel settembre 1943, a seguito degli eventi successivi alla proclamazione dell'armistizio, si scioglie.
Il 15 giugno 1945, a Milano, si forma il III Comando Militare Territoriale che si trasforma dal 1° luglio 1957 in Comando III Corpo d'Armata.
Con la ristrutturazione del 1975 muta ancora denominazione in Comando 3° Corpo d'Armata.
Nel'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa varia compiti ed organico e dal 1° ottobre 1997 inizia la trasformazione per divenire COMANDO FORZE DI PROIEZIONE ed assume alle dipendenze la Brigata Meccanizzata "Friuli", la Brigata bersaglieri "Garibaldi", la Brigata paracadutisti "Folgore" con i supporti 10° reggimento genio guastatori, 3° reggimento Cavalleria dell'Aria "Aldebaran", 33° reggimento logistico di manovra "Ambrosiano", reggimento lagunari "Serenissima", 26° reggimento "Bergamo", 121° reggimento "Macerata".
Dal 1° Dicembre 2000 si riconfigura in comando di pianificazione cedendo le sue pedine operative al 1° e al 2° FOD.
Nel 2001, a seguito della richiesta della NATO di dotarsi di Comandi ad elevata prontezza operativa, il Comando Forze di Proiezione, già 3° Corpo d'Armata, viene riordinato in Corpo d'Armata di Reazione Rapida, che sostiene una intensa attività addestrativa e di esercitazioni nell'ambito di un lungo processo di Certificazione che lo porta ad acquisire la Full Operational Capability nel dicembre del 2002 con il nominativo di NATO Rapid Deployable Corps (NRDC-Italy).
Dall'agosto 2005 al maggio 2006, il NATO Rapid Deployable Corps - Italy ha guidato la International Security Assistance Force (ISAF) in Afghanistan.
Nel 2013, NRDC-ITA è stato nuovamente dispiegato in Afghanistan nell'ambito della missione ISAF.
Durante lo stesso anno, NRDC-ITA ha iniziato una riconfigurazione tesa ad assumere il ruolo di HQ di una Joint Task Force (JTF), raggiungendo la piena capacità operativa nel 2014 e la successiva certificazione da parte della NATO - nell'aprile del 2015 - ottenuta a seguito di esercitazioni nazionali (Eagle Joker 14) e di livello internazionale (Trident Jaguar 15) con il supporto di HQ ARRC e NRDC-ESP. Nel 2015 e 2016 NRDC - ITA ha mantenuto la prontezza come HQ di JTF per Small Joint Operations (Land Heavy) fino al 30 giugno 17.
All'inizio del 2016 è iniziato il processo di transizione di NRDC-ITA come Land Component Command (LCC) in ambito NRF18, sebbene ancora in Stand-by come JTF HQ. Peraltro, NRDC-ITA ha ricevuto per la prima volta l'autorità per coordinare tutte le entità italiane coinvolte e le Nazioni contributrici per la preparazione della Brigata NRF 2018, una Task Force ad altissima prontezza (VJTF), a guida italiana.
Con il superamento della CREVAL, nel corso dell'esercitazione Brilliant Ledger 17, svoltasi ad ottobre 2017, il NRDC-ITA è stato validato e quindi considerato pronto ad assumere il ruolo di HQ di attesa (Stand-by) come NRF18-LCC, ruolo detenuto nel 2018.