Il D.L. 2 maggio 1995, n. 152, nel disporre l’impiego delle Forze Armate nelle province della regione Puglia “per la tutela di specifici obiettivi di lotta alla criminalità organizzata” ed anche “per il controllo della frontiera marittima”, al fine di consentire un più diffuso controllo dell’ordine pubblico e di garantire la sicurezza dei cittadini, ha dato il via all’operazione in questione. Anche in questo caso, al personale è stato attribuito lo status di “Agente di Pubblica Sicurezza” e, quindi, garantire l’autorità di procedere a identificazione, fermo, perquisizione di individui sospetti e al sequestro dei materiali.
Il numero di militari impiegati è stato di 500 unità, vale a dire un contingente a livello reggimento, tratto dalla Brigata Pinerolo, di stanza in Puglia, per il controllo della fascia costiera ritenuta più insicura, nel tratto fra Brindisi e S. Maria di Leuca.
A similitudine di quanto già in atto in Sicilia, il comando dell’operazione è stato affidato al Comandante della Regione Militare Meridionale, che ha proceduto a definire le attività da svolgere sulla base delle direttive impartite dal Prefetto di Bari, avvalendosi del Comandante della Brigata Pinerolo per l’esercizio del Controllo Operativo delle forze impiegate. La gestione delle attività è stata affidata ad una Sala Operativa, allestita presso la stessa Prefettura di Bari, in cui hanno operato, congiuntamente, i rappresentanti delle Forze di Polizia e delle unità militari impiegate nell’operazione.