Primo volo a Herat per il “Bramor”, sistema sperimentale mini Unmanned
Aircraft System (UAS) di nuova generazione in dotazione al contingente
italiano in Afghanistan, sviluppato per contrastare la minaccia degli
ordigni esplosivi improvvisati, rafforzare le misure di protezione dei
convogli lungo gli assi stradali e acquisire le informazioni necessarie
alla pianificazione delle operazioni sul terreno.
Il “battesimo
dell’aria” del drone, la cui sperimentazione operativa è stata affidata
ai militari dell’Esercito della Task Force “Genio”, è avvenuto sopra la
zona aeroportuale della base “Camp Arena” con un volo della durata di 45
minuti ad una quota di 100 metri d’altezza.
Il “Bramor”
dell’Esercito, pilotato da personale del 41° reggimento “Cordenons”, ha
un’apertura alare di 2,30 metri, un peso complessivo di poco superiore
ai 4 chilogrammi ed un’autonomia di volo di circa 3 ore.
Può essere
equipaggiato con una telecamera ad alta risoluzione con capacità di
osservazione tramite filmati in tempo reale oppure con una fotocamera
capace di sviluppare prodotti cartografici tridimensionali.
E’ la
prima volta che in un teatro operativo gli assetti del genio dispongono
di sistemi UAS dedicati ed integrati nell’ambito della propria
struttura.