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Operare Embedded con gli alpini del 9° - conclusa la seconda edizione del corso

Aquila: operare Embedded con gli alpini del 9° conclusa la seconda edizione del corso

Sì è conclusa la seconda edizione del corso "Operare Embedded in aree di crisi" dedicato a giornalisti e operatori della comunicazione svolto  all'Aquila presso il 9° Reggimento alpini della Brigata alpina  Taurinense.

L'iniziativa, che ha bissato il successo ottenuto dalla prima edizione organizzata nell'aprile scorso, ha permesso a  numerosi giovani aspiranti giornalisti/reporter embedded ed anche aspiranti addetti alla pubblica informazione dell'esercito di confrontarsi con esperti inviati in aree di crisi veterani e con i professionisti della comunicazione della difesa.

Il corso, promosso dal centro studi Roma 3000 in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa, lo Stato Maggiore dell'Esercito ed il patrocinio dell'Unione Cattolica Stampa Italiana si è svolto  con il determinante supporto degli alpini del 9° Reggimento, unità impegnata negli ultimi 2 decenni in numerose operazioni di pace nelle aree di crisi africane (Mozambico), balcaniche (Bosnia, Albania, Kosovo)  ed asiatiche (Afghanistan).

I venti corsisti hanno potuto vivere un intenso processo formativo, basato non solo sulle nozioni teoriche e tecniche fornite da veterani dell' informazione quali Pino Scaccia, indimenticabile inviato della RAI, o Pier Paolo Cito, foto reporter embedded di esperienza internazionale tra i più stimati del panorama, ma anche cimentandosi in esercitazioni pratiche con scenari molto realistici a seguito della 143^ compagnia del 9° Reggimento alpini sulle aree addestrative di Monte Stabiata.

In particolare, gli allievi, sono stati edotti sui rischi possibili in cui può incorrere un giornalista embedded e di conseguenza sono stati testati sul campo gli insegnamenti ed i consigli discussi nelle lezioni teoriche del corso.

Tra i momenti più significativi, vanno rammentate le attivazioni volte ad indicare le  possibili offese ai convogli ed alle scorte militari, le azioni da intraprendere sotto tutela in caso di minaccia da ordigni improvvisati, le procedure da attuare in caso di contaminazione  NBC (chimica, nucleare e batteriologica), ed infine l'assistenza medica e la successiva evacuazione aerea di feriti realizzata con l'ausilio di assetti dell'aviazione dell'esercito del comando AVES di Viterbo.

Nel corso dell'esercitazione finale è stato riprodotto nell'area addestrativa del 9° alpini un tipico villaggio afghano nel quale i corsisti hanno potuto testare le proprie capacità di reporter in aree di crisi, provando a documentare un meeting tenuto tra il responsabile CIMIC del Reggimento ed il capo villaggio, reso realistico dall'utilizzo di abiti originali afghani e uso della lingua locale grazie al bilinguismo di 2 penne nere aquilane. 

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