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Afghanistan: proseguono le riconciliazioni di talebani nella regione ovest, a guida italiana.

Importanti passi avanti in Afghanistan per la stabilizzazione dell'area a guida italiana

A Herat 5 combattenti talebani, durante una solenne cerimonia, alla presenza delle autorità civili e militari, hanno aderito al programma di riconciliazione con le istituzioni governative afghane, consegnando formalmente il proprio armamento alle Forze di Sicurezza.


Sono circa 20, in totale, gli insorti che dal mese di dicembre ad oggi, sotto il Train Advise Assist Command West (TAAC W), a guida Brigata “Sassari” dell'Esercito, hanno optato per la riconciliazione quale conseguenza delle pressanti attività condotte dall’Esercito e dalla Polizia locale in tutto il territorio della Regione Ovest.


Molteplici le operazioni in corso eseguite dalle Forze di Sicurezza, addestrate dagli istruttori dell'Esercito, con risultati di assoluto rilievo, sia nell’area a nord di Herat, dove inizieranno a breve i lavori per la realizzazione di un importante gasdotto di rilevanza strategica, sia nelle note aree di Shindand e Farah, situate a sud rispetto al compound di Camp Arena. Da queste ultime, già basi avanzate del contingente dell'Esercito, ed attualmente sedi dell’Esercito afghano, hanno inizio, quotidianamente, le attività di contrasto all’insorgenza.


Tra gli obiettivi individuati e condivisi dal contingente nazionale con le autorità civili e militari di Herat, spicca quello volto al raggiungimento dell’80% della popolazione a sostegno del governo afghano, in linea con quanto previsto da un recente accordo siglato dai vertici della missione Resolute Support con il Presidente Ghani. 


In tale ottica, la riconciliazione dei menzionati talebani incoraggia ulteriori combattenti a deporre il proprio armamento riconoscendo il riavvicinamento alle istituzioni locali quale unica soluzione ai contrasti interni.


L’operazione Resolute Support (RS) ha il compito principale di continuare ad addestrare, consigliare ed assistere le Forze di Sicurezza afgane, le quali hanno assunto in toto la responsabilità di garantire la sicurezza del proprio Paese, per renderle sempre più aderenti ed efficaci alla funzione che ricoprono.




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