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fonte: Stato Maggiore Esercito

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Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito interviene all’annuale Conferenza degli Eserciti Europei.

Capi di Stato Maggiore e Comandanti delle Forze Terrestri di oltre 40 Paesi  partecipano alla 27ª edizione della Conference of the European

​Si è appena conclusa a Wiesbaden (Germania), la 27ª edizione della Conference of the European Armies. L’evento, a cui hanno partecipato i Capi di Stato Maggiore e Comandanti delle Forze Terrestri di oltre 40 Paesi, è stato ospitato presso la sede del Comando dello U.S. Army Europe e rappresenta il più importante forum di confronto su aspetti e tematiche di interesse delle Componenti terrestri del continente europeo. Il tema di discussione di questa 27ª edizione ha riguardato la Prontezza Strategica (Strategic Readiness).

Nel corso della due giorni di lavoro i partecipanti hanno analizzato, in diverse sessioni, il tema di discussione sotto molteplici aspetti tra cui i possibili requisiti, la sostenibilità, l’interoperabilità e l’ammodernamento.

Il simposio ha rappresentato un importantissimo momento di confronto e scambio di vedute sull’evoluzione degli scenari d’impiego così come ha consentito di trarre importanti spunti di riflessione dalle recenti esperienze maturate nella condotta di attività addestrative multinazionali e nell’impiego delle unità nei vari teatri di operazione, su cui sviluppare possibili azioni da porre in essere per fronteggiare le sfide del prossimo futuro.

In tale contesto il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, congiuntamente al Comandante del NATO LANDCOM, Generale di Corpo d’armata Thomson III e al Comandante dell’Esercito finlandese, Generale di Corpo d’armata Hulkko, ha preso parte ad uno specifico panel di approfondimento riguardante le sfide e opportunità per le forze terresti nel mantenimento delle capacità di readiness.

In particolare, durante il proprio intervento Capo di SME ha illustrato il trend evolutivo dell’impegno della Forza Armata nel garantire pacchetti di forze in prontezza e le modalità con cui l’Esercito garantisce l’efficacia della capacità di risposta, anche in occasione di attività condotte in supporto alle autorità civili e istituzioni, come nel caso di interventi a seguito di disastri naturali e di assistenza umanitaria ed, al contempo, l’approntamento delle unità per i vari impegni operativi nelle diverse aree di crisi.

Nel particolare, la presentazione ha consentito di illustrare le caratteristiche e le priorità del ciclo di generazione e preparazione delle forze adottato dall’Esercito in relazione, anche, alle sfide connesse all’ammodernamento delle piattaforme e dei sistemi d’arma, così come la necessità di avere unità capaci di condurre attività di combattimento ad alta intensità; capacità questa da sviluppare anche nell’ambito di attività addestrative multinazionali e interforze da cui possono trarsi spunti di sviluppo di capacità e progetti in simbiosi con il mondo industriale.

Tali necessità, ha sottolineato il Capo di SME, non possono prescindere dal comunicare chiaramente alle audience istituzionali e all’opinione pubblica l’irrinunciabilità di disporre di “forze pronte”, evidenziando come queste unità rappresentino un importante elemento di deterrenza oltre che uno strumento proiettabile capace di garantire la sicurezza in aree di instabilità.



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