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fonte: SME

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Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito alla Santa messa celebrata per il Patrono dell'Esercito San Giovanni XXIII Papa.

L'Esercito alla messa in memoria di San Giovanni XXIII Papa

​Questa mattina, nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli del Campidoglio in Roma, si è celebrata, come ogni anno, la Santa Messa in memoria di San Giovanni XXIII Papa, patrono dell'Esercito Italiano.

 

Alla cerimonia erano presenti l'Onorevole Francesco Saverio Garofani, Presidente della IV Commissione Difesa della Camera, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo d'Armata Danilo Errico e numerose altre autorità religiose, militari e civili, tra cui, il Generale Rolando Mosca Moschini, Consigliere del Presidente della Repubblica per gli affari del Consiglio Supremo di Difesa e segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Don Ezio Bolis, Direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII, i nipoti del Santo Papa, Flaviano e Beltramino Roncalli e il Dott. Emanuele Roncalli, pronipote.

 

Nel corso della funzione religiosa a cui ha partecipato una rappresentanza di Cappellani Militari, Sua eccellenza Monsignor Santo Marcianò, l'Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia ha detto "oggi includiamo nell'atto di affidamento a Papa Giovanni, che non è atteggiamento passivo o, peggio fatalistico; è anche inizio di un cammino che schiude nuovi sentieri, indirizza scelte di vita e impegni lavorativi; porta voi, militari dell'Esercito Italiano, a volgere lo sguardo al Patrono celeste il cui ruolo, sulla scia della Parola di Dio, vorrei sintetizzare in quattro caratteristiche: protezione, imitazione, impegno, intercessione."

 

Al termine della celebrazione religiosa, il Generale Danilo Errico ha  rivolto il suo personale saluto ai numerosi uomini e donne con le stellette elogiandone l'operato con parole di apprezzamento e puntualizzando che "quella di oggi è un aspirazione devozionale che si è finalmente concretizzata, dopo un decennale percorso di fede, riempiendoci di gioia, non solo perché Angelo Giuseppe Roncalli servì l'Italia nei ranghi dell'Esercito, ma anche perché l'esperienza militare si rivelò un fondamentale mattone nella costruzione del messaggio di fede che il nostro Santo Patrono ha promosso e divulgato attraverso il suo apostolato."

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