È terminato da poco, ad Asti, il 62° raduno Nazionale dei bersaglieri
che ha visto oltre 80.000 fanti piumati, con le rispettive famiglie,
invadere pacificamente la città piemontese.
Dalle 9 alle 14 si è svolto il tradizionale sfilamento di corsa che ha coinvolto radunisti e migliaia di cittadini.
La
sfilata è stata aperta dalla fanfara e da una compagnia in armi
dell'11° Reggimento Bersaglieri di Orcenico, preceduta dalla bandiera di
guerra del reparto.
Ad assistere alla manifestazione, oltre al Capo
di Stato Maggiore dell’Esercito Generale Claudio Graziano, erano
presenti il Sottosegretario di Stato alla Difesa Domenico Rossi e il
capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli.
Il
Capo di Stato Maggiore dell'Esercito nel corso del suo intervento ha
ricordato quanto "i bersaglieri abbiano contribuito alla storia del
Paese e quanto tutt'oggi sia importante il loro apporto professionale
nelle operazioni in Italia e all'estero".
"A questi soldati - ha
continuato il Generale Graziano - non devono mancare le risorse
essenziali per l'addestramento che è la condizione necessaria per
garantire la sicurezza dei nostri soldati".
"Le oltre 60.000 domande
di reclutamento all'anno testimoniano quanto sia forte tra i giovani il
desiderio di entrare nell'Esercito", ha concluso il Capo di Stato
Maggiore dell'Esercito.
Il Presidente dell'Associazione Nazionale
Bersaglieri, Generale Marcello Cataldi, salutando i radunasti e tutti
gli intervenuti, ha ricordato l'ultimo caduto dei bersaglieri in una
missione all'estero.
Esattamente un anno fa, l'8 giugno 2013, il
Maggiore Giuseppe La Rosa ha perso la vita in Afghanistan per proteggere
i commilitoni dall'esplosione di un ordigno facendo scudo con il suo
corpo.
Al Maggiore La Rosa il 7 maggio scorso è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare.
Il fratello di Giuseppe La Rosa ha preso parte allo sfilamento di corsa.
Presenti
al raduno anche molti bersaglieri famosi tra cui il Generale Angioni,
comandante della missione in Libano del 1982, il generale Mauro del
Vecchio, comandante della Brigata Bersaglieri Garibaldi che entrò in
Kosovo nel 1999 e che è stato l'unico ufficiale italiano ad aver
comandato La missione Nato ISAF ( international security and Assistance
force in Afghanistan) dal 2005 al 2006.
Ieri, oltre ai consueti ed
allegri concerti delle fanfare dei bersaglieri, ad animare la giornata è
stata la rievocazione storica della battaglia di Ponte di Goito,
avvenuta nel 1848 tra truppe sabaude e austriaci, prima battaglia che ha
visto i Bersaglieri vittoriosi protagonisti.
La rievocazione ha coinvolto oltre 300 comparse teatrali.
Fin
dal 18 giugno 1836, data della loro fondazione ad opera del Generale La
Marmora, i bersaglieri hanno preso parte alle tappe salienti della
storia d’Italia, uno tra tutti la Breccia di porta Pia, ed hanno
partecipato a tutte le missioni all’estero e in patria che si sono
svolte fino ad oggi.
Sul territorio nazionale i Bersaglieri
partecipano all’operazione “Strade Sicure” in concorso alle forze
dell’ordine, operando anche con pattuglie e presidi fissi nella capitale
e svolgendo pattuglie e servizi di vigilanza nella cosiddetta “Terra
dei Fuochi”.