Decreto Ministro difesa 25 luglio 2012, n. 162 - "Regolamento recante individuazione delle denominazioni, degli stemmi, degli emblemi e degli altri segni distintivi delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, in uso esclusivo al Ministero della difesa, ai sensi dell'articolo 300, comma 4, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66".
(Supplemento ordinario n. 186/L alla Gazzetta Ufficiale 25/09/12 n. 224).
Le mostreggiature individuano l'Arma, Specialità o Corpo di appartenenza del militare che le indossa e si distinguono fra loro per forma, colore e simboli tradizionali. Sono portate sulla giubba (o sulla camicia quando previsto) dell'Uniforme Ordinaria e di Servizio. Realizzate nel passato in plastica per la truppa e in panno o ricamate per i Quadri, sono attualmente prodotte in metallo smaltato per tutto il personale militare.
Nelle pagine che seguono sono riprodotte e mantenute aggiornate le mostreggiature in vigore.
Quelle non più in uso sono invece trattate
a partire da qui.
Le mostreggiature, a seconda della forma, sono dette fiamme ad una punta (o pipe), fiamme a due punte o fiamme a tre punte.
Si chiamano "alamari" le mostreggiature rettangolari indossate dai Granatieri e dagli Ufficiali in servizio di Stato Maggiore ed anche quelli a "fiorami" della Banda dell'Esercito.
Abbiamo poi mostreggiature rettangolari con i colori tradizionali dei reggimenti di fanteria, con insegne tradizionali (paracadutisti, Cavalleria dell'Aria, Corpo degli Ingegneri).
Prendono forma rettangolare le fiamme "sottopannate" come per i reggimenti della B. Granatieri, le truppe Alpine, Aviotrasportate (Paracadutisti) e Corazzate . Su tutte, nella parte bassa, campeggia il simbolo dei militari italiani: la stella ("stelletta") color argento a cinque punte.
Nelle pagine che seguono, troverete, divise per armi e specialità, le mostreggiature dei reparti dell'Esercito.